Il Pentagono svela di più su Manta Rey, il suo innovativo drone subacqueo

L’agenzia statunitense la DARPA – Defense Advanced Projects Research Agency, ha recentemente svelato un inedito drone subacqueo che sembra trarre ispirazione dalla maestosità e maestria di una delle creature marine più maestose ed affascinanti, ossia la manta. Sviluppato dalla Northrop Grumman, questo innovativo drone sottomarino è stato chiamato Manta Ray ed è un perfetto esempio di biomimetica, ovvero l’arte di trarre ispirazione dalla natura per risolvere problemi ingegneristici.

Il Manta Ray, progettato per il suo primo viaggio nel 2020, è l’ultimo risultato nel campo dei veicoli subacquei senza equipaggio (UUV) ed è destinato a svolgere lunghe missioni militari in autonomia sotto la superficie dell’acqua. Il progetto, durato quattro anni, aveva come obiettivo la creazione di un drone capace di eseguire missioni subacquee con il minimo intervento umano possibile. Una sfida per niente facile, perché l’operatività degli UAV sottomarini si scontra con non pochi problemi, che vanno della corrosione dovuta all’acqua di mare, agli organismi marini che possono ostruire le parti mobili (meduse, alghe, etc), senza dimenticare le difficoltà dovute alla scarsa propagazione delle radiazioni elettromagnetiche (soprattutto la luce solare) nell’acqua di mare.

Proprio come il maestoso animale marino a cui è ispirato, questo drone è stato progettato allo scopo di massimizzare l’efficienza del movimento e conservare energia.

Questa metodologia di “volo” subacqueo risulta estremamente utile per un drone progettato per operare autonomamente per lunghi periodi, un obiettivo che Manta Ray può inseguire grazie alla concezione che c’è dietro il suo progetto, basata sul minimizzare il consumo di energia e, allo stesso tempo, di raccogliere l’energia dal mare stesso. Le principali fonti di energia per un UAV come Manta Ray sono rappresentate ovviamente dall’energia solare e dall’energia delle onde, ma certo la scarsa penetrazione della luce solare nelle acque oceaniche profonde, rende complicato l’approvvigionamento energetico basato sulla prima fonte, perché in quel caso il drone, per ricaricare le sue batterie, dovrebbe salire in superficie ed esporsi al rischio di essere rilevato. Per questo, già nel 2022, la DARPA ha mostrato un meccanismo che permette al drone di convertire l’energia dell’acqua in elettricità, permettendogli così di ricaricare le sue batterie mentre è posizionato sul fondo dell’oceano.

Come funziona Manta Ray

Le capacità di operare in autonomia portano ad un’ampia gamma di potenziali usi del Manta Ray. Ad esempio, potrebbe essere utilizzato come un sistema di sorveglianza, dotato di idrofoni, microfoni giganti che ascoltano le acque oceaniche per rilevare la presenza di sottomarini nemici. Questo potrebbe rendere obsoleti i metodi di tracciamento dei sottomarini utilizzati attualmente dalla Marina, che si basano su navi da guerra specializzate, le quali, una volta individuate, diventano vulnerabili a possibili attacchi.

Oltre alla sorveglianza, il Manta Ray potrebbe essere impiegato per la guerra anti-sottomarino. Ad esempio, potrebbe essere equipaggiato con armi come il siluro leggero anti-sottomarino Mk 46 e utilizzati per localizzare e tracciare i sottomarini nemici. Con Manta Ray, una flotta intera di droni subacquei potrebbe trasformarsi in una rete mobile anti-sottomarino, capace di spostarsi autonomamente da un’area all’altra.

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