I droni si riconfermano una volta di più i migliori alleati tecnologici per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, con ottimi risultati soprattutto in Calabria, una regione che di recente li ha anche “regolarizzati” nella lotta agli incendi.
In Calabria, nel territorio del comune di Briatico, giorni fa i carabinieri forestali hanno scoperto dei terrazzamenti frutto di lavorazioni illegali su un’area sottoposta a vincolo.
Lo riporta il sito di news locali IlVibonese.it, che parla di “Una superficie di diecimila metri quadrati modificata in maniera permanente tramite terrazzamenti alti più di 20 metri”. Il tutto è avvenuto in località Sant’Irene di Briatico, in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici.
Fondamentale per le indagini il contributo del drone dei Carabinieri forestali, utilizzato nell’ambito dell’attività di monitoraggio finalizzata alla salvaguardia del patrimonio paesaggistico-ambientale sulla fascia costiera, con il coordinamento della Procura guidato da Camillo Falvo. Il velivolo aveva già permesso di scoprire, tempo addietro, l’elevazione dei terrazzamenti e il significativo cambiamento della morfologia dei luoghi esaminati, già oggetto di un sequestro preventivo nello scorso mese di febbraio.
Le indagini sono andate avanti, dimostrando come nell’area il presunto autore continuasse a svolgere “lavori di imponente sbancamento e movimentazione terra senza alcuna autorizzazione avendo lo stesso presentato solo una Cila al Comune di Briatico per livellamento e rimozione delle sterpaglie”, azioni aggravate sia dall’installazione di paletti di ferro e rete per sostenere i rialzi del terreno, per il cui riempimento è stato usato del terreno asportato dalla scarpata a monte dell’area e a ridosso della ferrovia, che dalla posa in opera di grossi massi, ubicati direttamente sull’arenile, che contravvengono al Codice della Navigazione.
Di fronte a queste nuove opere illegali, la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha chiesto e ottenuto un nuovo sequestro preventivo emesso dal Gip dello stesso Tribunale per l’area di circa 10mila metri quadri appartenente all’imprenditore Francesco Cascasi.