Europei: Spalletti usa i Droni per gli allenamenti degli Azzurri

I campionati Europei di calcio che si stanno disputando in Germania sono una vetrina incredibile, non solo per i calciatori delle varie nazionali, che sono gli assoluti protagonisti, ma anche per moltissimi addetti ai lavori e persino per i droni!

Sì, perché forse soltanto adesso, grazie alle centinaia di telecamere che inquadrano ogni centimetro di campo e ogni istante della vita dei giocatori e dello staff durante gli allenamenti, qualcuno avrà forse fatto caso al fatto che alcune nazionali di Euro 2024 utilizzano i droni come strumenti utili a preparare la tattica di squadra.

Ne parla persino Ne parla persino Repubblica in questo articolo, raccontando come l’uso dei droni per curare gli allenamenti dei calciatori sia una prerogativa specifica anche della nostra nazionale italiana, una scelta all’avanguardia approvata dal ct Spalletti e in linea con il regolamento UEFA della competizione europea per quanto riguarda la tecnologia, secondo cui “I droni possono essere usati, ma solo nei campi di allenamento delle squadre e solo a scopo tecnico”.

D’altra parte questo è il solo uso che le rigidissime norme e i controlli di sicurezza ammettono nei pressi degli stadi e delle strutture di allenamento delle nazionali, al fine di garantire la massima sicurezza pubblica durante l’intero torneo sportivo in corso in Germania, che vista la grande partecipazione può rappresentare purtroppo un obiettivo per atti terroristici.

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Attenzione però, perché chi stesse scoprendo solo adesso che i droni sono usati durante gli allenamenti di calcio, resterà ancora più sorpreso nell’apprendere che a livello di club questa novità è stata introdotta dagli allenatori più visionari e innovativi già diversi anni fa. Pensate che nel luglio 2015 davamo su Dronezine la notizia che l’allora allenatore del Napoli Maurizio Sarri si servisse di questa tecnologia per curare nei minimi dettagli i movimenti e gli schemi dei giocatori partenopei durante il ritiro estivo della squadra a Dimaro.

Resterà quindi deluso chi avesse immaginato che i droni venissero usati dalle squadre avversarie per spiare a distanza gli allenamenti, anche perché spesso questi si svolgono direttamente a porte aperte, davanti a centinaia o in alcuni casi persino a migliaia di tifosi.

Sempre nell’articolo di Repubblica, molto interessante è l’approfondimento offerto di Pietro Ienca, che anni fa è stato tra i dronisti pionieri in Serie A con la Sampdoria di Giampaolo e che oggi gestisce una società di produzioni multimediali, la Trip in production. Sul ruolo del dronista in appoggio allo staff tecnico della squadra di calcio, Ienca spiega che questa figura “Collabora con la squadra, talvolta nella veste di formatore di un assistente dell’allenatore, che poi può ottenere il brevetto. La prassi è questa: si filma dall’alto l’allenamento o la partitella e si monta un video agile, in cui vengono isolati gli aspetti richiesti, per consegnare allo staff tecnico le immagini utili: è un lavoro di sinergia”. Del resto, aggiunge, “Spiegare la tattica con le immagini di un drone è più immediato e cattura meglio l’attenzione dei giocatori”.

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