Il programma Falco, che mira ad impiegare droni per monitorare il traffico e supportare le squadre di viabilità di Autostrade per l’Italia e del quale vi avevamo parlato oltre un anno fa in questo articolo, è giunto ora alla seconda fase. Ecco allora che la stessa Aspi, attraverso il suo sito ufficiale, ha approfittato per pubblicare un aggiornamento sui risultati ottenuti finora, con tanto di aggiornamenti sulle prospettive.
Droni sulle autostrade liguri
Ricordiamo che il programma si svolge in coordinamento con l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), che ha rilasciato l’autorizzazione per operare con droni in modalità BVLOS (Beyond Visual Line Of Sight) su cinque siti del tratto ligure della rete autostradale, scelto per le sue particolari caratteristiche strutturali e che attraversa un territorio complesso dal punto di vista orografico.
La fase 2 del progetto, che prevede il monitoraggio del traffico sulle autostrade dall’alto, anche nei punti privi di telecamere, è al momento in corso proprio
- sulla A26, dal bivio A10 a Ovada;
- sulla A10, tra Cogoleto e Varazze.
Il progetto Falco ha richiesto l’installazione, nelle aree prescelte per il monitoraggio, di apposite base station che fungono da “nidi” dove i droni possono alloggiare e ricaricarsi tra un’operazione e l’altra.
In questa seconda fase i droni vengono pilotati da remoto, con missioni che possono essere pianificate o attivate on demand in occasione di specifici eventi (code, incendi, materiali dispersi) direttamente dal centro di controllo del traffico di competenza, e che consistono nel monitoraggio in tempo reale delle condizioni della viabilità e dell’infrastruttura. Infatti la prospettiva aerea consente non solo di tenere sotto controllo la viabilità, ma anche di verificare le condizioni di segnaletica stradale, cantieri, stato della pavimentazione e del verde, ossia tutti quegli elementi utili per attivare tempestivamente le forze dell’ordine e le squadre di soccorso in caso di necessità, e per individuare attività di intervento o ripristino sull’infrastruttura.
I risultati della fase 2
Questi i risultati della seconda fase del programma Falco, da agosto 23 a luglio 24
Voli pianificati
- 1407 missioni pianificate, con tasso di successo 82% (successo = missioni effettivamente partite e portate a termine). Del 18% di missioni non partite rispetto al totale delle pianificate, il 70% è dovuta al maltempo
- 191 ore di volo con 2837 km percorsi
Voli su chiamata
- 53 missioni su chiamata
- 12,5 ore di volo con 84 km percorsi
Evidenze
- Incremento dell’11% di eventi rilevati
- Diminuzione del 50% dei tempi di intervento
Terminata la seconda fase di sperimentazione, sarà il momento raccogliere e analizzare i dati, che verranno usati per istruire la IA al riconoscimento automatico di un evento critico (quale veicolo fermo, incidente, etc). L’idea infatti è quella che in futuro gran parte di questi processi vengano automatizzati ed entrino a far parte delle attività di routine, aiutando i tecnici nel rilevare potenziali criticità, rendendo i tempi di intervento più rapidi e migliorando la qualità del servizio.
“Con il Progetto Falco stiamo testando l’uso dei droni per il monitoraggio del traffico in tempo reale – spiega Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia – così da poterne gestire sempre meglio i flussi, incrementando la sicurezza per gli utenti. Questo sistema peraltro potrà essere utilizzato per le ispezioni sui ponti e viadotti, ponendoci all’avanguardia a livello mondiale per innovazione tecnologica. L’obiettivo ultimo è arrivare a una rete digitalizzata e automatizzata che fornisca un numero sempre maggiore di informazioni puntuali e immediate a coloro che la percorrono e a chi la gestisce. Le autostrade sono e resteranno per molti anni la spina dorsale del Paese e della sua economia. Con questa consapevolezza, e tenendo a mente che l’innovazione è premessa di qualunque sviluppo, il Gruppo lavora ogni giorno con determinazione affinché sulla rete si faccia quel salto tecnologico indispensabile per accompagnare la transizione verso la mobilità del futuro, nel segno della sicurezza e della sostenibilità”.




