Una lezione di un certo calibro, quella che la Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti ha impartito a un pilota di droni che negli anni ha dimostrato più volte di non avere rispetto delle normative sul volo, né tantomeno del rispetto verso gli esseri umani, specie quelli più fragili.
Il sito Dronedj riporta infatti la notizia della multa altisonante di 270.000 dollari che la FAA ha imposto a Henry “Hank” Borunda, promotore immobiliare del Colorado diventato famoso attraverso i video del suo “BumsNDrones”, canale social dove per anni ha pubblicato le sue azioni sconsiderate, operate ai danni della popolazione di senza tetto attraverso l’utilizzo inappropriato di droni.
Queste azioni, che hanno visto una vasta diffusione su piattaforme social come TikTok, Instagram e X (ex Twitter), sono state universalmente condannate da esperti del settore dei droni, organizzazioni per i senzatetto e dalla stessa FAA. Così è scattata l’inchiesta da parte delle autorità, durata da agosto 2022 a dicembre 2023, che ha portato alla luce ben 232 violazioni delle normative sulla sicurezza nell’utilizzo di droni operate da Borunda. Tra le mancanze più gravi, ci sono:
- il pilotaggio senza le necessarie certificazioni;
- il sorvolo su persone;
- il volo notturno senza adeguata illuminazione di sicurezza.
In particolare, i video stessi hanno fornito svariate prove di incidenti in cui i droni venivano manovrati talmente vicino alle persone da costringerle a schivare, o casi in cui addirittura erano usati per “inseguire” individui lungo i marciapiedi, senza dimenticare casi di oggetti lanciati verso i senzatetto dai droni stessi, episodi gravissimi che non solo violano le norme legali del volo, ma rappresentano una minaccia diretta all’incolumità delle persone in oggetto.
L’avvocato FAA Marissa Harrison, autrice della lettera di sanzione lunga quindici pagine, ha delineato le infrazioni ipotizzate e manifestato la disponibilità dell’agenzia a chiudere la questione con il pagamento di 270.000 dollari. A Borunda è stato dato tempo fino al 30 ottobre per pagare la multa o fornire ulteriori informazioni, sebbene al momento non è chiaro se abbia contestato le accuse. Non ci sono riscontri sull’eventuale monetizzazione dei suoi contenuti sui social e quindi su quanto potrebbe in teoria aver guadagnato grazie ai video pubblicati, almeno fino al momento dei vari ban.
Abbiamo più volte riportato casi in cui l’ignoranza delle regole e la sottovalutazione dei rischi da parte del pilota di turno risultano elementi che da soli possono portare a incidenti anche gravi, anche se per fortuna ad oggi si tratta di episodi accaduti piuttosto di rado, ma in questo caso il reiterato disprezzo della normativa e del rispetto verso il prossimo da parte dell’autore dei video ha inevitabilmente candidato l’operato di Borunda ad una punizione esemplare da parte delle autorità, che di fronte a una condotta del genere, peraltro promossa attraverso canali che le hanno permesso grande popolarità, possa fungere da pessimo esempio per altri piloti criminali.
Diversi esperti di droni hanno commentato quanto accaduto, ricordando che le regolamentazioni FAA proibiscono il volo diretto dei droni sopra le persone senza certificazioni e deroghe specifiche. Borunda, privo di qualsiasi certificazione FAA per l’operazione commerciale di droni, avrebbe dovuto almeno aver superato il test di sicurezza UAS Ricreativo (TRUST) per volare legalmente un drone. Tuttavia, il rapporto della FAA ha evidenziato casi in cui non solo ha ignorato queste regole, ma si è anche vantato delle sue azioni sui social media.
In seguito alle prime segnalazioni via social, da parte di centinaia di utenti preoccupati per le bravate dell’autore dei video, gli account social di Borunda su piattaforme come Facebook, YouTube, Instagram e TikTok sono stati chiusi per violazione delle linee guida della community, ma l’uomo è riuscito a creare nuovi account usando pseudonimi e nomi simili, poi chiusi in parte anch’essi, attraverso i quali ha continuato la sua attività, fornendo ulteriori prove sul suo modo di agire deliberatamente in contrasto con le regole.
Sicuramente questa storia che proviene dagli USA è un caso estremo, ma mette in luce un fenomeno che, con le dovute proporzioni, è in corso anche nel resto del mondo e sicuramente anche in Italia. Una dinamica nella quale un pilota di droni può essere chiamato a rispondere della correttezza delle sue azioni non solo in caso di flagranza di reato, ma anche in un momento successivo, a seguito della pubblicazione del video sul web.