Nuovo incidente: Amazon sospende le consegne coi Droni negli Stati Uniti

Amazon ha temporaneamente messo in pausa il suo servizio di consegne via drone negli Stati Uniti, più precisamente in Texas e Arizona.

Dal punto di vista temporale, la sospensione segue l’incidente avvenuto lo scorso dicembre durante i test di volo nel sito di Pendleton, Oregon, quando due droni MK30 si sono schiantati (uno dei due ha anche preso fuoco all’impatto), ma Amazon ha assicurato che quanto accaduto non sia la “ragione principale” della sospensione. Finiscono inevitabilmente sotto esame i droni MK30, visto che Amazon userà il tempo della sospensione anche per aggiornare il loro software di volo promossi oltre un anno fa come dei modelli più leggeri e silenziosi dei precedenti, utilizzabili persino sotto la pioggia (ma non in condizioni estreme).

In questo articolo sul sito DroneDJ, parlando dell’incidente, Sam Stephenson, portavoce di Amazon, ha spiegato che: “La sicurezza è alla base di tutto ciò che facciamo in Prime Air e il nostro drone MK30 è sicuro e conforme. È progettato per rispondere in modo sicuro a eventi sconosciuti in un modo noto, e l’architettura complessiva del drone ha funzionato come previsto. Attualmente siamo nel processo di apportare modifiche al software del drone e metteremo in pausa volontariamente le nostre operazioni commerciali venerdì, 17 gennaio. I nostri servizi riprenderanno una volta che questi aggiornamenti saranno completati e approvati dalla FAA.”

Visto che solo qualche tempo fa Amazon ha portato a termine con successo il suo primo test di consegna via drone in Italia, e il gigante dell’e-commerce vede il nostro Paese come uno dei primi in Europa in cui iniziare il servizio vero e proprio, è opportuno sottolineare che l’incidente di cui parliamo non ha coinvolto dei velivoli in servizio, ma è avvenuto durante i test che Amazon svolge all’interno di uno spazio privato e chiuso, che hanno proprio lo scopo di scoprire e risolvere eventuali problemi prima che si corra il rischio che si verifichino sui droni impiegati nel normale servizio di consegne.

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È però anche vero che gli incidenti di dicembre non sono casi unici nel loro genere. Negli anni, il programma di consegna Prime Air, che promette consegne entro 60 minuti dall’ordine, ha incontrato diversi ostacoli, inclusi cinque schianti nel 2021 (con uno che ha causato incendi su vasta scala), almeno quattro nel 2022, e un fallimento della batteria che ha preso fuoco nel novembre 2023, portando a una temporanea sospensione delle operazioni. Solo qualche mese fa, a settembre 2024, due droni MK30 si sono scontrati in aria durante un altro test, precipitando a terra, ma in quel caso si trattò di un errore dell’operatore durante una simulazione di guasto del motore.

Da quel momento, Amazon ha rivisto i suoi protocolli di test, ma non è la prima volta che il suo programma di droni solleva preoccupazioni sulla sicurezza, e non potrebbe essere altrimenti, visto che da anni la società – conosciuta in tutto il mondo – sbandiera il suo impegno e i suoi progressi nello sviluppo dell’innovativo servizio di drone delivery e che, di conseguenza, lavora costantemente sotto i riflettori.

Amazon sottolinea che spingere i droni ai loro limiti è essenziale per migliorare la sicurezza. Anche per gli incidenti a Pendleton, Stephenson ha evidenziato: “Questi incidenti sono avvenuti nel nostro impianto di test privato e chiuso, dove lo scopo di questi test è spingere i nostri aeromobili oltre i loro limiti – sarebbe irresponsabile non farlo. Ci aspettiamo che incidenti come questi si verifichino in quei test, e ci aiutano a continuare a migliorare la sicurezza delle nostre operazioni. Le nostre operazioni commerciali con il drone MK30 sono state condotte in modo sicuro e in conformità con tutti i regolamenti e requisiti della FAA.”

Nonostante questi intoppi, le ambizioni di Amazon per i droni rimangono globali, ma, mentre i suoi droni sono a terra per problemi tecnici, concorrenti agguerriti come Wing di Alphabet e Zipline – che collabora con Walmart – possono ottenere un vantaggio nella corsa al dominio di un business che continua ad essere universalmente considerato di enormi potenzialità.

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