Tempi duri per i dronisti americani che volano in barba alla normativa. Sebbene con una certa lentezza, infatti, sembra che negli ultimi tempi le autorità e la FAA su tutte stiano dietro alle infrazioni di volo meglio di quanto non riuscissero a fare negli anni passati.
Giorni fa, infatti, sono state formalmente pubblicate le accuse nei confronti di Alexis Perez Suarez, un uomo di 43 anni del Maryland, che lo scorso 11 gennaio 2025 aveva volato col drone sullo stadio M&T Bank di Baltimora durante una partita di NFL, costringendo l’organizzazione a sospendere temporaneamente il match per via della potenziale minaccia alla sicurezza.
A seguito dei controlli, il pilota colpevole era stato velocemente rintracciato e identificato, e adesso è stato accusato di gravi reati federali, che potrebbero costargli fino a 3 anni di prigione per aver violato diverse leggi sulla navigazione aerea.
Secondo le regole stabilite dalla Federal Aviation Administration (FAA), infatti, è severamente proibito far volare i droni sopra stadi affollati durante importanti eventi sportivi, come partite della NFL, della MLB o gare della NASCAR, per prevenire qualsiasi ingresso non autorizzato nello spazio aereo. Nonostante queste norme ben note, come riporta questo articolo su Dronedj, Suarez avrebbe invece pilotato il suo drone (un modello della DJI non meglio specificato) a circa 400 piedi (120 metri) di altezza sopra lo stadio, scattando alcune foto dall’alto e facendo scattare di conseguenza le misure di sicurezza.
In breve tempo, infatti, il drone è stato rintracciato fino al punto di atterraggio a Baltimora, e anche Suarez era già fuggito, la polizia non ha impiegato molto tempo per localizzarlo e fermarlo. Durante l’interrogatorio, Suarez ha dichiarato di aver comprato il drone per scopi ricreativi e lavorativi, ma è anche emerso che il velivolo non era registrato e che lui non era in possesso di alcun certificato di Pilota Remoto.
Queste violazioni hanno portato a gravi accuse federali contro Suarez, inclusi il pilotaggio di un drone non registrato e la violazione dello spazio aereo nazionale difensivo. Se dichiarato colpevole, le conseguenze potrebbero essere severe, fino a tre anni di prigione federale.
Il caso di Suarez è un monito severo per tutti i piloti di droni: è vitale conoscere e rispettare le regole prima di decollare. In caso contrario, si rischiano serie ripercussioni legali. L’agente speciale in carica dell’ufficio di campo dell’FBI di Baltimora, William J. DelBagno, ha sottolineato: “Chi decide di pilotare un drone deve essere diligente nello studiare tutte le leggi e i requisiti per un suo responsabile utilizzo. L’ignoranza delle norme non giustifica le violazioni legali”.
Suarez dovrà ora comparire in tribunale a fine mese, e chissà che anche per il suo caso la giustizia non ritenga doverosa una sentenza esemplare, un po’ come quella che giorni fa ha colpito un altro pilota irregolare e ex-youtuber di successo Michael DiCiurcio, che in seguito alle numerose infrazioni accertate dalle autorità è stato costretto a chiudere il suo canale Youtube ed è stato bannato a vita dai cieli americani, perciò non potrà mai più volare col drone.