Lilium: il Sogno del Taxi Aereo finisce tra le insolvenze

Questa volta sembra che siamo davvero ai titoli di coda per Lilium, l’azienda tedesca impegnata nello sviluppo di servizi innovativi di Advanced Air Mobility, a mezzo aeromobili eVTOL.

Già alla fine dello scorso ottobre l’azienda aveva rischiato di chiudere baracca e burattini, di fronte a una pesantissima crisi di liquidità che le impediva di far fronte ai propri debiti, ma poi a dicembre, con un colpo di coda, si era risollevata trovando un prezioso finanziamento in piena emergenza.

Purtroppo però si è trattato di un canto del cigno, una boccata d’aria che ha solo prolungato l’apnea finanziaria fino a questi giorni, in cui la società ha chiuso le operazioni dopo non essere riuscita a ottenere ulteriori e fondamentali finanziamenti, arrivando alla seconda dichiarazione di insolvenza in pochi mesi e ponendo praticamente la parola “fine” alla storia di un’impresa che per anni è stata vista come una forza rivoluzionaria nel settore della mobilità aerea urbana.

grafico a 5 anni del valore dell'azienda lilium
Il valore dell’azienda Lilium negli ultimi 5 anni

Quest’ultima dichiarazione di insolvenza lascia oltre 700 dipendenti senza lavoro e mette in dubbio il destino degli 780 ordini di aeromobili accumulati dall’azienda, un patrimonio virtuale che nelle scorse settimane è valso alcune disperate negoziazioni con vari investitori, che tuttavia non hanno portato a nulla di concreto.

La visione di Lilium era ambiziosa: rivoluzionare il trasporto urbano, riducendo drasticamente i tempi di viaggio nelle città congestionate e offrendo un’alternativa ai trasporti terrestri. Il tutto grazie a un jet elettrico a cinque posti capace di decollo e atterraggio verticale, che a differenza di droni o elicotteri tradizionali presentava ventole intubate per voli più silenziosi ed efficienti. Un vero gioiello tecnologico, che era stato tra i protagonisti indiscussi dell’ultimo Farnborough International Airshow 2024, evento dal quale è estrapolato il video che vedete di seguito.

Purtroppo il progetto, affascinante sulla carta, non è stato in grado di attirare i finanziamenti necessari, in un comparto, quello della AAM, segnato da altissimi costi di sviluppo, ritardi ingegneristici, ostacoli normativi e crescente scetticismo da parte degli investitori. Non solo, perché negli anni sono state diverse le aziende che si sono tuffate in questo business, speranzose di mettere le mani su un tesoro che viene stimato in miliardi di dollari, ma del quale si possiede al momento poco più di una piccola parte di mappa.

In questo contesto, Lilium ha faticato a tenere il passo di competitor come Joby Aviation e Archer Aviation, che invece sono riusciti ad assicurarsi consistenti finanziamenti e approvazioni normative. Inoltre, il design dell’innovativo aeromobile di Lilium, basato su un esclusivo sistema di propulsione elettrica distribuita, si è rivelato più difficile da commercializzare del previsto.

In base a quanto riporta questo articolo sul sito Dronedj.com, un portavoce di Lilium ha raccontato che “Mentre i colloqui su soluzioni alternative sono ancora in corso, la possibilità di una ristrutturazione in questo momento è altamente improbabile e pertanto le operazioni saranno interrotte. Dato il contesto, questo è profondamente spiacevole per tutti i dipendenti e Lilium Aerospace li ringrazia per la loro resilienza e dedizione.”

Insomma, nonostante le numerose e difficili sfide di cui è lastricata la strada verso il successo nel business della Mobilità Aerea Avanzata, il futuro di questo settore potrebbe comunque arrivare, prima o poi, ma di sicuro Lilium non ci sarà.

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