Problemi per i Droni di Amazon negli USA: ai residenti di questa città del Texas proprio non piacciono!

Ancora problemi per l’innovativo servizio di “consegne volanti” Prime Air di Amazon. Quando qualche settimana fa un incidente in un sito di test aveva spinto la multinazionale a sospendere temporaneamente i voli per effettuare degli aggiornamenti software, per i residenti di College Station, in Texas, quei giorni sono stati un vero toccasana. Sì, perché per oltre un anno gli abitanti di questa città universitaria non hanno fatto altro che lamentarsi di come e di quanto i droni corrieri stessero infastidendo la loro vita di tutti i giorni.

Centinaia di lamentele fino alla FAA

In generale, negli ultimi anni, diverse città negli Stati Uniti hanno accolto i servizi di consegna tramite drone senza mostrare particolari opposizioni, ma in effetti a College Station, circa 125 mila abitanti, è esplosa una resistenza più che significativa, con centinaia di persone che, assieme al primo cittadino, si sono opposte pubblicamente alla proposta di Amazon di aumentare i voli quotidiani, portandoli al doppio di prima e persino oltre.

I fatti risalgono all’anno scorso, tempo in cui la FAA ha ricevuto circa 150 commenti contrari all’espansione dell’attività di Amazon, con obiezioni che sottolineavano timori per la privacy, per il valore delle proprietà e per l’impatto sulla fauna locale. Sebbene alcuni dei tanti reclami siano stati giudicati non idonei, perché non fornivano critiche nel merito o erano esagerati, bisogna ammettere che nel complesso la reazione della cittadinanza, molto convinta, ha espresso critiche più che condivisibili.

Rumore, privacy, fauna e perdita di valore immobiliare

Tra le singole testimonianze riportate in questo articolo (in inglese) su Wired, ad esempio, si leggono lamentele di un ingegnere per via del rumore dei droni che ronzavano incessantemente sopra la sua testa, ma anche quelle di una madre con la figlia preoccupata di essere osservata dai droni mentre prendeva il sole in piscina, quelle di un anziano che denunciava la scomparsa delle colombe dal suo giardino.

Che il rumore sia uno degli elementi di fastidio più tenuti in considerazione dall’opinione pubblica rispetto al drone delivery lo sappiamo da un sondaggio EASA che risale al lontano 2021 e, oltre ai singoli casi specifici, la preoccupazione per la svalutazione delle case è stato un elemento comune a tutte le petizioni contro l’attività dei droni.

Una vera tortura!

Bisogna anche sottolineare che, se Amazon davvero avesse dato seguito al massimo numero di voli previsto dal suo piano di intensificazione del servizio, prendendo quindi ad esempio l’ipotesi più estrema, uno dei cittadini più colpiti avrebbe visto un drone Prime Air volare sulla sua casa una volta ogni 58 secondi, per 15 ore al giorno: una vera tortura!

Come si può rimediare?

C’è da dire che Amazon ha tentato davvero di tutto per cercare di limitare o quantomeno bilanciare il peso degli effetti collaterali negativi del suo servizio. Ha lavorato a stretto contatto con la comunità cittadina, ha fornito rassicurazioni sul funzionamento delle telecamere dei suoi droni e ha persino impiegato modelli più silenziosi, ma queste misure si sono dimostrate insufficienti a sedare il malcontento.

il nuovo drone mk30 a college station texas

Così alla fine l’azienda si è prima rassegnata, l’estate scorsa, a ridurre il numero di voli, che poi sono calati ancora di più per via del clima pessimo registrato questo inverno e si sono addirittura fermati per qualche giorno a causa dell’incidente di cui parlavamo in testa all’articolo. Più di recente, inoltre, Amazon ha annunciato che non rinnoverà il contratto di affitto a College Station, che è in scadenza il prossimo 30 settembre, che quindi potrebbe – il condizionale è d’obbligo – segnare la fine delle sofferenze della cittadinanza.

Le difficoltà nel drone delivery

Sebbene le consegne via drone siano un’interessante innovazione, che presenta diversi gradi di utilità a seconda dei prodotti oggetto del servizio, le aziende che vogliono seguire questo business devono affrontare non solo una comprensibile resistenza a priori nei confronti della tecnologia, che spesso è più radicale proprio nelle aree meno popolose che paradossalmente rappresentano i contesti ideali per dimostrare l’utilità dei droni corrieri. Ricordiamo che circa 3 anni fa, di fronte alla notizia che Amazon avrebbe iniziato i test nella cittadina di campagna di Lockerford, in California, tra i cittadini ci furono quelli entusiasti, quelli semplicemente curiosi, ma anche quelli apertamente ostili, con qualcuno che dichiarò persino che avrebbe abbattuto i droni a fucilate.

Più in generale, quello di College Station rappresenta un caso esemplare delle tante sfide che incontrano le nuove tecnologie nel confrontarsi con le comunità locali. La vicenda di Amazon Prime Air in questa cittadina indica bene che per le aziende che puntano al successo nel settore del drone delivery non possono basarsi solo su fattori logistici come ad esempio la distanza tra hub di smistamento e autostrada, oppure numero di potenziali clienti, densità e distanza dell’abitato dal centro di smistamento, ma devono necessariamente tenere in considerazione anche l’impatto diretto sullo stile di vita dei residenti del luogo e anche sugli elementi di quell’area che sono particolarmente apprezzati dalla comunità che la abita.