Che i droni siano diventati un tassello importante nella vita quotidiana di molti cittadini è un dato di fatto oramai, tutti siamo abituati a vedere riprese video o clip aeree inserite in una qualsiasi produzione cinematografica, in una serie tv o in uno spot pubblicitario.
Purtroppo dal 2022, anche l’uomo di strada, ha imparato a conoscere il termine drone, per il loro massivo impiego nelle guerre che ancora oggi riempono i telegiornali e devastano territori, famiglie e chissà cosa altro.
Tralasciando questa triste pagina di storia umana, è anche evidente che i droni, perlomeno quelli ad uso civile, abbiamo anche un impatto economico per tutti i Paesi che li vedono impiegati sulla loro superficie.
Ma quanto incidono e quali sono i numeri che ogni tanto vengono ipotizzati da vari studi del settore, quale reale impatto possono avere i droni nelle economie statali europee o italiane?
EASA, l’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea ha lanciato la quarta versione del suo spazio digitale per lo scambio di informazioni su droni e velivoli elettrici, l’Innovative Air Mobility (IAM) Hub .
In sostanza una nuova nuova versione che si concentra su statistiche UE aggiornate, e che comprende dati sulla densità di popolazione e sull’uso del suolo degli Stati membri aderenti ad EASA.
In questo compendio, sono calcolate anche le Zone Geografiche (in via sperimentale) che normano l’accesso allo spazio aereo ai droni, nel contesto della loro integrazione con gli aeromobili tradizionali., nonché una versione rivista del database dei droni in preparazione della prossima funzionalità eSORA.
La fonte dei dati sulla densità di popolazione a livello UE è stata considerata come la massima priorità dalle parti interessate al Forum sull’implementazione dell’IAM dell’EASA nell’ottobre 2024.
L’IAM Hub non è una novità è stato presentato nel dicembre 2023 con lo scopo di consentire a città, regioni, autorità nazionali, operatori e produttori che hanno un ruolo nell’introduzione di questi servizi di aerotaxi e droni di connettersi tra loro scambiando informazioni e dati affidabili.

Questo nuovo IAM Hub nella sua quarta versione, contiene i seguenti nuovi elementi:
- In Europa sono attualmente registrati oltre 2 milioni di operatori di droni.
I dati più recenti sulla crescita dell’economia dei droni, per tutti i Paesi aderenti a EASA, sono disponibili sulla dashboard dell’IAM Hub dedicata all’economia dei droni. - La parte riservata del database EASA relativa ai droni approvati per le operazioni nell’UE è stata aggiornata per includere tutte le informazioni necessarie per l’esecuzione dell’applicazione eSORA dell’IAM Hub.
eSORA è attualmente in fase di test con gli Stati membri (SM) EASA e la task force dell’IAM Hub per facilitare e armonizzare le approvazioni operative negli stati aderenti.
Per maggiori informazioni su SORA, consultare la pagina web Valutazione dei rischi per le operazioni nella categoria Specific. - Grazie alla collaborazione con Copernicus e il Centro comune di ricerca (JRC) , l’IAM Hub ora include dati sulla densità di popolazione e sull’uso del suolo, da sottoporre alla revisione degli Stati membri dell’EASA.
- L’IAM Hub ospita informazioni sulle zone geografiche conformi allo standard ED-318 della Danimarca a scopo di test.
Lo standard tecnico ED-318 è stato sviluppato da EUROCAE per definire il formato digitale univoco per le zone geografiche. - Sono stati aggiunti nuovi contenuti alla pagina web pubblica EASA Drones & Air Mobility su “Introduzione”, “Pilotare un drone per divertimento” e “Pilotare un drone per lavoro“.
L’IAM Hub è progettato per aiutare non solo il settore dei droni in via di sviluppo, ma anche i governi nazionali e regionali a semplificare l’implementazione dell’Innovative Air Mobility
“Con l’IAM Hub, l’EASA fornisce servizi digitali chiave all’economia dei droni e alla società civile. Nel continuo sviluppo del sistema, stiamo ascoltando le parti interessate e ora stiamo realizzando una priorità chiave individuata lo scorso anno. L’IAM Hub è una priorità fondamentale per l’Agenzia e per il nuovo Dipartimento per la Mobilità Aerea Innovativa”, ha affermato Rachel Daeschler, Direttore della Certificazione EASA – “IAM Hub: una risorsa preziosa per l’implementazione a livello nazionale.”
Oriol Lopez, Chief Technology Officer (CTO) di RigiTech, ha ribadito questo concetto: “L’IAM Hub si sta evolvendo in uno strumento sempre più importante per il settore dei droni nell’Unione Europea e in Svizzera, e la dashboard mostra la crescente importanza dell’economia dei droni in Europa. Dati armonizzati, affidabili e facilmente accessibili sulla densità di popolazione e sull’uso del suolo sono elementi chiave per pianificare operazioni sicure con i droni“.
Questa pare essere la situazione italiana con dati aggiornati all’anno 2024

Sono interessanti i dati, aggiornati al 2024 relativi alla situazione italiana, dove risultano registrati oltre 145.000 operatori di droni (sul portale D-flight NDR).
Sono stati rilasciati oltre 10.000 Attestati A1-A3, oltre 2.000 Attestati A2 e oltre 500 Attestati STS.
Volendo fare una rapida considerazione, ammesso che i dati siano corretti, ma non abbiamo motivo di dubitarne, appare evidente che molti attestati, non siano stati conseguiti in sede italiana, ma presso altre autorithy europee aderenti ad EASA.
Cliccare sul link seguente per visualizzare la dashboard di IAM Hub.
Attenzione la visualizzazione per ora è possibile solo da desktop, stanno lavorando per una visualizzazione da dispositivo mobile.
https://experience.arcgis.com/experience/22cb3620c6fe4e26ad9af8b574ef2eab#data_s=id%3AdataSource_3-1907c1d1216-layer-7%3A23





