DefendAir, il sistema C-UAS che “Mette nel sacco” il 100 % dei droni bersaglio [VIDEO]

Non è la scena di un film futuristico, ma quanto accaduto davvero in Israele durante una dimostrazione dal vivo. L’azienda ParaZero ha presentato il suo sistema DefendAir™ Personal Net Gun, progettato per fermare i droni sospetti in arrivo, e lo ha fatto nel modo più convincente possibile: sul campo, davanti agli occhi di specialisti del settore, ottenendo un’efficacia del 100%.

Un test che non ha lasciato dubbi

La prova si è svolta il 7 luglio 2025, coinvolgendo 25 operatori delle forze di sicurezza israeliane, tra ufficiali, esperti di difesa di strutture critiche e membri di unità tattiche. Il contesto? Uno scenario realistico, dove più droni multirotore venivano lanciati rapidamente verso un obiettivo, simulando un attacco o un’intrusione ostile.

Il risultato ha colpito tutti: ogni singolo drone è stato intercettato e neutralizzato in tempo reale. Il segreto di questo tasso di successo assoluto? Niente onde radio, laser o esplosivi, bensì una semplice rete, lanciata però con precisione chirurgica.

VIDEO: Come funziona DefendAir

Come si vede nel video, DefendAir è una sorta di “cannone portatile” che spara una rete in grado di avvolgere e bloccare fisicamente il drone in volo. È pensato per essere utilizzato a mano da un operatore a terra. La sua efficacia si basa sulla semplicità del principio: il drone viene “impacchettato” e cade a terra, fuori uso.

Nel video vediamo la versione portatile personale del sistema spara rete, ma la stessa tecnologia, anche più potente può essere facilmente declinata nella versione trasportabile a bordo di un veicolo mobile, e in quel caso è immaginabile possa essere collegata anche a sistemi di tracciamento automatico del bersaglio tramite software IA. Non solo, perché la stessa rete può essere lanciata anche da un altro drone, come si vede in quest’altro filmato pubblicato sul canale Youtube dell’azienda.

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Quest’ultima tecnica ricorda molto da vicino un altro sistema C-UAS, chiamato Iron Drone, di cui vi parlammo anni fa. In quel caso era previsto persino un paracadute collegato alla rete, in modo da far cadere dolcemente a terra il drone “messo nel sacco”.

In quali casi è utile

DefendAir è utile soprattutto dove non è possibile utilizzare sistemi a onde radio (jammer), ad esempio per evitare interferenze, o in ambienti civili dove è vietato l’uso di tecnologie cinetiche (armi a fuoco o simili). Molti droni usati in contesti critici, infatti, oggi sono progettati per sfuggire ai sistemi tradizionali di difesa. Alcuni ad esempio non emettono segnali radio, mentre altri utilizzano comunicazioni via cavo in fibra ottica. In questi casi, non c’è modo di “disturbarli” da lontano con tecnologie a onde radio, ed è proprio in questi contesti che una soluzione fisica come DefendAir può fare la differenza.

Per ambienti come eventi pubblici, visite istituzionali, aeroporti o centrali energetiche, avere una difesa non letale, portatile e a reazione immediata può essere fondamentale.

Interesse crescente nel mondo della sicurezza

I feedback ricevuti durante la dimostrazione sono stati estremamente positivi. Diverse unità presenti hanno espresso interesse per una futura adozione del sistema. Non solo per le forze militari, ma anche per le agenzie civili impegnate nella protezione di spazi pubblici o infrastrutture strategiche.

La sfida del futuro? Difendersi dai droni intelligenti

Con i droni sempre più accessibili, piccoli e intelligenti, le minacce arrivano spesso dal cielo e in modo inaspettato. Ecco allora che avere a disposizione una risposta pronta, semplice ed efficace può fare la differenza tra un incidente evitato e un problema serio.

Con il suo sistema DefendAir, ParaZero dimostra che anche un lancio di rete – se ben progettato – può rappresentare una tecnologia sofisticata e strategica per il futuro della sicurezza urbana e civile.

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