Giorni fa, l’Australian Transport Safety Bureau (ATSB) ha pubblicato il rapporto finale sull’incidente avvenuto durante un drone show tenutosi a Victoria Harbour, Melbourne, il 14 luglio 2023, organizzato per celebrare la nazionale femminile australiana in occasione della FIFA Women’s World Cup 2023.
Si trattò di un fatto piuttosto eclatante e che ebbe una certa risonanza a livello internazionale, perché lo show coinvolse complessivamente 500 droni Damoda Newton 2.2, e di questi ben 427 precipitarono tragicamente in acqua, in una scena da fine del mondo.
Una performance interrotta in meno di 30 secondi
Come andò due anni fa? Subito dopo il decollo, il comando di volo rilevò visivamente e dal GCS (Ground Control Station) che numerosi droni erano fuori formazione. Ad ogni modo i velivoli continuarono il loro tragitto verso l’area dello show, innescando una serie di errori sulla GCS. Il pilota remoto cercò di bloccare in hover i droni che risultavano sotto controllo, dedicandosi poi al pilotaggio – uno per uno – di quelli che invece sembravano in maggiore difficoltà. Peccato che da lì a poco il pilota perse completamente la connessione con oltre 400 droni che, appunto, terminarono la loro performance in acqua.
Nessuno spettatore rimase ferito, ma lo spettacolo andò in fumo.
Il Problema? Un’interfaccia senza allarmi non basta!
Lo spettacolo durò appena mezzo minuto e oggi sappiamo che la causa principale fu la forza del vento, che aveva superato il doppio della soglia massima consentita. Questa almeno fu la causa esogena del progetto di volo, ma anche la gestione dei rischi dell’operazione, a quanto emerge, aveva diverse lacune.
Ad esempio l’interfaccia software mostrava i dati sul vento in tempo reale, ma non c’era alcun avviso acustico o visivo in caso di superamento dei limiti. Insomma i dati erano visibili, ma il team non li ha notati in tempo. Non solo, perché a quanto pare la valutazione del vento era stata fatta solo a livello del suolo, ignorando le condizioni in quota dove il vento era ben oltre la soglia di sicurezza.
Le raccomandazioni per evitare nuovi incidenti
Dopo l’incidente, il team ha introdotto nuovi protocolli:
- test pre-show con singoli droni per valutare il vento in quota
- ridefinizione dei ruoli operativi per migliorare l’attenzione in volo
- formazione mirata sulle nuove funzioni dell’interfaccia di controllo
L’ATSB ha inoltre suggerito al produttore software di implementare avvisi sonori e visivi per condizioni meteo critiche.
Il caso mette in luce l’importanza cruciale della gestione e la valutazione del rischio nelle operazioni coi droni, specie quelle più complesse, che coinvolgono un gran numero di velivoli.




