Attenta DJI: il gigante dei robot aspirapolvere Dreame vuole entrare nel mercato dei Droni!

Abbiamo accolto con una certa soddisfazione le notizie di questa estate sui nuovi droni che usciranno nei prossimi tempi e, ancora di più, sulla rinnovata competizione che, come una ventata d’aria fresca, sta investendo il settore. Sì, perché DJI ha conquistato praticamente tutti a colpi di innovazione, prodotti con alti standard di affidabilità e anche un’assistenza puntuale, ma di certo un po’ di concorrenza non può che far bene agli appassionati, che sperano di trovare più scelta e magari anche prezzi più convenienti.

Dopo anni di dominio più o meno incontrastato, adesso DJI non deve solo tenere d’occhio le proposte super innovative di Hoverair (ad esempio il drone Aqua recentemente comparso in crowdfunding) o misurare la presa che avrà il futuro drone a 360 gradi del brand Antigravity, collegato a Insta360, ma deve anche guardarsi dal prossimo arrivo di un altro concorrente, anch’esso dotato di potenziale.

Stiamo parlando di Dreame, azienda cinese famosa per i suoi robot aspirapolvere e competitor diretto di Dyson e Roborock, sta infatti muovendo i primi passi decisi nell’universo dei droni. Come riporta questo articolo sul South China Morning Post, infatti, Dreame ha iniziato a costruire un team dedicato ai droni con basi a Suzhou e Shenzhen, proprio la città sede di DJI. Le posizioni aperte rintracciate tra gli annunci di lavoro spaziano da ingegneri di algoritmi di navigazione a piloti collaudatori, fino a manager operativi e direttori commerciali. Non solo: l’azienda avrebbe già attirato a sé professionisti provenienti da DJI stessa e dal colosso delle consegne con droni Meituan.

La risposta al “Romo” di DJI

Il tempismo non sembra casuale. All’inizio di agosto DJI ha presentato Romo, un robot aspirapolvere con tecnologie derivate dal mondo dei droni: visione artificiale, pianificazione intelligente dei percorsi e design raffinato. Un’entrata decisa nel terreno di Dreame, che a sua volta ha scelto di rispondere invadendo lo spazio aereo, il regno di DJI.

La stessa cosa è in fondo avvenuta solo poche settimane fa, quando DJI ha presentato la sua prima camera a 360 gradi Osmo 360, salvo poi scoprire che Insta 360, leader assoluto della categoria, stava sviluppando un rivoluzionario drone a 360 gradi.

Si tratta di botta e risposta che raccontano come i confini tra settori un tempo separati stiano ormai sfumando. Fotocamere compatte inglobate negli smartphone, tablet trasformati in veri e propri laptop: ora tocca ai droni e ai robot domestici, uniti dalle stesse tecnologie chiave come visione computerizzata, navigazione autonoma, evitamento degli ostacoli e intelligenza artificiale.

DJI stringe i denti

Insomma, ulteriori nuvole vanno addensandosi all’orizzonte per DJI, sia dal punto di vista di nuovi competitor, sia sul fronte delle pressioni politiche negli Stati Uniti, dove diversi stati hanno già limitato l’uso dei suoi droni da parte di enti pubblici e le proposte di legge federali puntano a ulteriori restrizioni.

Bisogna comunque dare atto a DJI di aver già superato diversi temporali. A Shenzen hanno insomma le spalle larghe. E infatti il colosso dei droni – forse proprio per queste dinamiche che stiamo riportando – continua a diversificare il proprio business, ampliando l’offerta non solo in ambito droni ma anche in prodotti consumer come fotocamere, aspirapolveri e perfino e-bike.

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