Sicurezza Aerea e Droni: Zero vittime, ma aumentano incidenti e inconvenienti con i mezzi Manned nel Report EASA 2025

Giorni fa EASA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea, ha pubblicato la nuova versione del report annuale sulla sicurezza aerea, che riporta tantissime informazioni sullo stato del settore dell’aviazione in generale, analizzando numero e tipologie di incidenti e inconvenienti, divisi per diversi comparti di mezzi aerei. Quello che interessa in particolar modo a noi, però, è soprattutto il capitolo sui droni, o meglio UAS, che si trova da pagina 116 a pag 121 del documento (che potete scaricare in lingua inglese da questo link sul sito ufficiale EASA).

Premessa: di che dati stiamo parlando?

La base dati, riferiti all’anno scorso e quindi al 2024, comprende incidenti e gravi inconvenienti avvenuti negli Stati membri EASA, segnalati secondo i Regolamenti (UE) 996/2010 (indagini su incidenti/seri inconvenienti) e 376/2014 (reporting obbligatorio di occorrenze).

Visto che si parla di numeri e di statistiche, vale la pena sottolineare che nel caso dei droni le informazioni riportate scontano ancora alcuni limiti alla fonte. Parliamo infatti di un settore ancora molto recente (che solo l’anno scorso è diventato finalmente “degno” di un capitolo tutto suo nel report) e nel quale il sistema delle segnalazioni mostra alcuni limiti.

Ad esempio, molti rapporti UAS presenti nell’ECR (European Central Repository) derivano da autosegnalazioni volontarie, anche in assenza di vittime, ma sappiamo bene che esiste una percentuale di piloti che non provvede al self-reporting, specialmente se l’UAS vola fuori dai limiti normativi (altezza, zone geografiche).

Tanto per fare un esempio, negli eventi di conflitto con aeromobili con equipaggio, nella maggioranza dei casi non si conosce né la dimensione né l’origine del drone. L’evento è stato quindi chiaramente riportato solo dai piloti a bordo del mezzo manned. Questa dinamica limita la valutazione del rischio reale e l’individuazione di categorie di operatori più critici (ad esempio piloti ricreativi vs piloti professionali).

Insomma, le statistiche sono viziate inevitabilmente da un bias di sotto-segnalazione: gli eventi più “a rischio sanzione”, specialmente quelli meno gravi, restano esclusi dalle tabelle ufficiali. E visto che si parla di sicurezza aerea, e che il report di EASA è un elemento chiave per l’EPAS (il Piano Europeo per la Sicurezza dell’Aviazione) questi dati sommersi, “invisibili” e nemmeno facilmente stimabili, vanno comunque considerati con attenzione nella valutazione del settore.

Statistiche Droni e Sicurezza Aerea 2025 EASA

Nel 2024, all’interno degli Stati membri EASA, non si sono verificati incidenti mortali con UAS. I dati consolidati indicano:

  • 0 incidenti fatali (contro 1 nel 2023)
  • 15 incidenti non fatali (stabile rispetto al 2023)
  • 6 gravi inconvenienti (in aumento rispetto ai 4 del 2023)

Questi eventi non hanno prodotto vittime né feriti gravi, a differenza del 2023, quando era stato registrato un decesso e una lesione grave a terra. La stabilità nel numero di incidenti, unita alla riduzione della gravità delle conseguenze, rappresenta un trend positivo, sebbene la frequenza di interazioni con l’aviazione manned sia in crescita.

Coinvolgimento dell’aviazione con equipaggio

Nel 2024, il 33% degli eventi (7 su 21) ha visto il coinvolgimento di aeromobili con pilota, contro il 10% del 2023. Gli eventi comprendono:

  • 1 collisione tra UAS di 250 grammi e un velivolo leggero non certificato in Svizzera (danni minori, volo proseguito);
  • 6 gravi inconvenienti (Airprox e un caso di perdita di controllo in volo) in Austria, Germania, Paesi Bassi e Svizzera.

I velivoli interessati includevano Airbus A320, A321 e A340, un Robinson R44, un Bombardier BD500 e un aliante. Nella maggior parte dei casi, le dimensioni e l’origine del drone non sono state identificate. Un solo evento ha ricevuto una valutazione nel sistema ERCS, con punteggio X4 (giallo), a conferma di un rischio comunque significativo per la sicurezza.

Categorie di occorrenza

Analizzando le 41 occorrenze UAS registrate nel biennio 2023-2024, emergono due categorie prevalenti secondo la tassonomia ICAO ADREP:

  • LOC-I (Loss of Control – Inflight): 18 casi
  • MAC (Airprox/ACAS alert/loss of separation/(near) midair collisions): 18 casi

Entrambe rappresentano i rischi principali per l’integrazione sicura degli UAS nello spazio aereo. La categoria “OTHR – Other” è stata utilizzata 9 volte, incluso l’incidente mortale del 2023 con aeromodello su campo dedicato. L’ampio ricorso a questa classificazione residuale indica la presenza di scenari operativi non ancora pienamente inquadrati dalle categorie esistenti, e penalizza quindi la specificità delle informazioni.

Ulteriori categorie riscontrate includono NAV (Navigation error) e LALT (Low altitude operations), ciascuna assegnata a 4 incidenti non fatali, uno dei quali con lesione grave a terra. La necessità di affinare l’uso delle categorie ICAO appare evidente per ridurre ambiguità e fornire una base solida alle analisi di rischio.

I dati EASA 2025 delineano un settore in crescita, caratterizzato da incidenti a bassa gravità ma da una crescente interazione con l’aviazione tradizionale.

Per i professionisti del settore, le priorità restano:

  • mitigazione del rischio di perdita di controllo in volo
  • prevenzione delle quasi collisioni
  • miglioramento della qualità e completezza delle segnalazioni di occorrenza.

Un affinamento della classificazione degli eventi, in particolare per i casi etichettati come “Other”, sarà cruciale per supportare analisi di rischio più accurate e decisioni regolatorie mirate.

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