Il famoso detto professa “Oltre la danno, la beffa”, ma in questo caso forse è più corretto invertire la consecutio temporum, perché l’ultima cosa accaduta ai possessori del V-Copter Falcon Mini, l’originale drone bicottero lanciato ad aprile in crowdfunding, è stata più che altro “il danno, dopo la beffa iniziale”, un danno che potrebbe aver dato il colpo di grazia (definitivo?) alla fiducia che nutrivano nei confronti del prodotto e, inevitabilmente, anche nei confronti dell’azienda.
Vediamo cosa è successo.
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Un problema di sicurezza collegato alle batterie
Nella giornata di ieri c’erano arrivate delle segnalazioni sul nostro gruppo Facebook “Comunità Italiana Droni”, poi abbiamo trovato la conferma anche sul gruppo ufficiale collegato al V-Copter Falcon Mini, con tanto di comunicazione ufficiale da parte del produttore Zero Zero Robotics: il drone, consegnato da pochi giorni ai vari proprietari che hanno “investito” sul progetto promosso attraverso la piattaforma di crowdfunding Indiegogo, ha un problema con le batterie e non può essere usato.

Nella comunicazione, Zero Zero Robotics parla di un non meglio precisato “[…] potenziale problema di sicurezza della batteria Falcon Mini che potrebbe comportare dei rischi durante l’uso” e annuncia di stare provvedendo alla sostituzione con un drone che possiede “caratteristiche di sicurezza migliorate”.
“Errare è umano, perseverare è diabolico”
Un errore di questa portata non dovrebbe accadere, specie ad un’azienda che ha già una certa esperienza nel settore droni e che con altri prodotti (ad esempio l’HoverAir X1) aveva raggiunto discreti livelli di affidabilità. Purtroppo però nessuno è perfetto e quindi può capitare. Il fatto è che il rischio collegato alle batterie non è l’unico problema che affligge chi ha preso il Falcon Mini, ma è già il secondo in pochissimo tempo.
La Beffa: l’assenza della certificazione C0
Infatti, anche il “nostro” Stefano Orsi aveva ordinato il Falcon Mini, per portare come sempre le sue impressioni e la sua recensione al pubblico di Dronezine, ma appena ha aperto la scatola ha scoperto, come tutti gli altri acquirenti, l’amara sorpresa: il V-Copter Falcon Mini non possedeva la certificazione di classe C0, quindi il pilota non avrebbe potuto volare in regola.
Parliamo di una certificazione basilare e che tutti davano ragionevolmente per scontata, visto che è entrata in vigore nell’ormai lontano 01 gennaio 2024. A qualche “backer” (così vengono chiamati tecnicamente i finanziatori dei progetti crowdfunding) il drone è in effetti arrivato con la preziosa etichetta di classe C0, ma questa, in assenza di una certificazione legale, è del tutto inutile, visto che non è presente neppure nel manuale d’uso e il drone manca persino del marchio CE.
Insomma, davvero un pasticcio da record assoluto. Ricevere un drone senza poterci volare era già difficile da accettare, ma poi l’azienda ha risposto ai tanti reclami confermando che il processo di certificazione era già in corso e che ci sarebbe stato solo da attendere ancora un po’ per avere tutto in regola. Poi però è arrivata anche l’ulteriore doccia fredda del problema alle batterie, con tanto di annuncio via mail (a quanto non ricevuto da tutti) che parla di una sostituzione entro ottobre o novembre 2025.
Comprensibilmente, a questo punto diversi proprietari hanno perso la pazienza, anche perché molti di loro avrebbero preferito ricevere un rimborso totale, e invece si ritrovano costretti a:
- svolgere una procedura per mettere in sicurezza la batteria (isolarla da fonti di calore, sigillare i terminali col nastro isolante, metterla in un contenitore resistente alle perforazioni, documentare la procedura con foto o video)
- inviare una comunicazione al produttore tramite questo link
- attendere probabilmente un paio di mesi (nella migliore delle ipotesi) prima che arrivi il drone in sostituzione.
Anche il Drone Aqua farà “Acqua?”
Inevitabile, adesso, che in virtù della proprietà transitiva i dubbi sull’affidabilità del prodotto e sulla serietà dell’azienda si spostino anche sull’altro drone che Zero Zero Robotics sta lanciando (attraverso l’altro suo brand HoverAir), anch’esso attraverso il crowdfunding su Indiegogo e anch’esso annunciato come rivoluzionario.
Stiamo parlando dell’HoverAir Aqua, un drone che sarebbe persino in grado di galleggiare sulla superficie dell’acqua, ma nei confronti del quale, a questo punto, è inevitabile che gli addetti ai lavori nutrano legittime preoccupazioni, temendo che possa rivelarsi un’ulteriore fregatura.
Ad ogni modo, come già detto prima, Zero Zero Robotics è nel settore da diversi anni e ha già superato acque in tempesta. Vedremo come ne uscirà questa volta, fermo restando che quanto accaduto non può che spezzare una lancia in favore di DJI, proprio il leader di settore che l’azienda vorrebbe sfidare.




