Da oggi 13 ottobre e sino al 16 ottobre 2025, il D-Flight, il portale web ufficiale dedicato alla cartografia per i droni, è offline per una manutenzione largamente annunciata.
articolo di Michele Caffagni
In questo articolo vorrei portare alla luce alcuni tra suggerimenti o difficoltà d’utilizzo che mi hanno segnalato o che ho personalmente riscontrato, sperando di poter dare un mio contributo positivo ai piloti e agli sviluppatori di D-Flight.
Occupandomi di permessi di volo e assistenza alle cartografie aeronautiche, nel tempo, si è resa sempre più evidente la necessità di pianificare con attenzione e cura ogni operazione di volo, ricercando anche su altre fonti (ufficiali o meno) le informazioni, che sul portale web dovrebbero essere esplicite e chiare a tutti gli utenti, per evitare di trovarmi impreparato nella fase di richiesta delle autorizzazioni.
Come primo consiglio, osservando la difficoltà di operare con i droni durante un aggiornamento strutturale di tre giorni (dal 13 al 16 ottobre – oramai è tardi NDR)) consiglio a tutti i piloti che dovranno volare in quelle date di scaricare il prima possibile il file in formato JSON direttamente dal sito https://www.d-flight.it/new_portal/ e accedendo al portale per la cartografia. (qui trovi l’approfondimento e la guida)
Il file JSON così ottenuto è pienamente conforme agli standard normativi europei, ovvero in applicazione del Reg. EU 2019/947, art. 15, comma 3, e sarà così possibile consultare le mappe e volare anche in caso di interruzione del sito D-Flight.
Passando alle implementazioni o alle funzionalità che ritengo più efficaci, troviamo la possibilità di disattivare i NOTAM, il “layer parchi” o l’ATM-09.
La possibilità di disattivare l’ATM-09 rende molto più chiari i confini dei parchi segnalati in verde (controllando che il “layer parchi” sia attivo) e mette in evidenza i NOTAM presenti nell’area, aiutando a distinguere le zone permanenti dai NOTAM e per escludere dalla valutazione operativa un NOTAM che potrebbe non essere più attivo in futuro.
Sfortunatamente, tali funzioni sono dedicate solo ai possessori di abbonamento PRO da 24€, anche se risultano particolarmente efficaci per la determinazione delle zone operative e delle loro caratteristiche.
Se tuttavia è possibile attivare o disattivare l’ATM-09, non è possibile disattivare i NOTAM.
Anche dopo numerose prove e test, il layer “NOTAM” non modifica in alcun modo la cartografia, anche se spento, rendendolo di fatto inutilizzabile.
Un’altra funzione che uso spesso e che ho trovato utile, specialmente per chi non ha molta esperienza o per chi vuole maggiori certezze, è il layer “SUOLO” che distingue più chiaramente le aree urbane dalle aree non urbane dandone maggiori dettagli, come ad esempio “Zone residenziali a tessuto continuo” oppure “Zone residenziali a tessuto discontinuo e rado”.
Queste informazioni possono essere davvero utilissime per comprendere lo scenario operativo urbano della sottocategoria A1 oppure lo scenario operativo non urbano della sottocategoria A3, della categoria open, e sentirsi più sicuri durante il volo e rispetto all’applicazione delle norme di volo.
Parlando di “anomalie” da sistemare, dopo l’ormai evidente problema riscontrato con le zone geografiche rosse di tutti gli aeroporti militari (ne parliammo qui. – ma è stato risolto NDR), ho riscontrato un problema piuttosto grave e che potrebbe influenzare molti operatori.
Dopo il lancio del nuovo DJI Mini 5 PRO, di cui tutti non fanno che parlare dalla data di uscita, le moltissime recensioni (tra cui la recensione di DronEzine, a cura di Stefano Orsi) è diventato oramai chiaro che, con le sue indiscutibili novità, DJI ha conquistato il settore degli UAS, sia che si parli di droni dedicati ai professionisti che a tutti gli appassionati.
Tuttavia, per coloro che desiderano registrare il MINI 5 Pro sul portale D-Flight, per motivi professionali e diventarne operatori questa procedura potrebbe non essere così semplice.
Aprendo il portale D-Flight e procedendo all’inserimento del modello MINI 5 PRO nella finestra dedicata, l’UAS viene automaticamente inserito con un MTOM di 249,9 KG invece dei consueti 249g. Oltre a non essere un parametro modificabile dall’utente, per poter registrare questo UAS è inoltre richiesto il possesso dell’abbonamento PRO di 24€, anche per un drone “inoffensivo”.
Infine, seppur rimanga ancora un sistema imperfetto, D-Flight sta comunque spostando l’attenzione e la cura del proprio servizio verso l’utente.
Seppur l’attivazione del proprio profilo operatore sia obbligatoria e abbia un costo di 6 D-Coin (pari a 6€), la prima registrazione di un drone come operatore è stata resa gratuita per registrare il primo drone della flotta.
Ricordo che è obbligatorio registrarsi come operatori ma la registrazione del drone rimane facoltativa, anche se è comunque consigliato registrare il proprio UAS per poterne dimostrare la proprietà in caso di furto o smarrimento.
Sappiamo che la strada da percorrere verso gli altri Stati europei è ancora molta e che la normativa cambia velocemente ma personalmente sono sicuro che D-Flight, insieme ad ENAC ed ENAV, riuscirà con i prossimi aggiornamenti a rendere il servizio ancora più semplice e intuitivo e consentendo (finalmente) a tutti i piloti di drone di operare con serenità.