Droni Agricoli da 150 kg nelle Risaie Piemontesi: a Montarucco (Vercelli) parte la Rivoluzione Agritech

Una mattinata limpida e gelida, il cielo della pianura vercellese e una formazione di droni che sorvola le stoppie delle risaie. È lo scenario della Grangia di Montarucco, dove l’innovazione agricola incontra la tecnologia del volo grazie alla visione di Andrea Vecco, imprenditore e appassionato di aeronautica.

Vecco ha unito esperienza agricola e competenze tecnologiche dando vita a Risemys, un Centro di formazione per piloti riconosciuto e certificato da Enac come R.E. (Entità Riconosciuta). Un progetto che guarda lontano e che in altri Paesi è già parte della quotidianità dell’agricoltura di precisione.

Un laboratorio a cielo aperto nelle risaie europee

La distesa orizzontale delle Grange, dove secoli fa i cistercensi trasformarono il territorio rendendolo risaia, è oggi il luogo ideale per sperimentare soluzioni agritech. Qui Vecco, insieme a un gruppo di esperti che include membri del Politecnico di Torino e il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali, sta lavorando su tecnologie dedicate al settore agricolo.

Il ronzio dei droni — grandi, imponenti, quasi “ragni volanti” — sembra voler anticipare i tempi della burocrazia. L’obiettivo è arrivare a utilizzare queste macchine non solo per le geomappature dei campi, ma anche per l’irrorazione di antiparassitari e diserbanti. Manca soltanto l’ok definitivo della Camera, dopo l’approvazione del Senato, per autorizzarne pienamente l’uso in agricoltura.

Una rete di competenze per il progetto Montarucco

Il progetto è sostenuto anche da tecnici e ricercatori delle Università di Torino e del Piemonte Orientale, oltre che da Regione Piemonte e Banca Sella. Tra i sostenitori c’è anche Maura Forte, già sindaco di Vercelli, impegnata in iniziative di solidarietà agricola in Africa e convinta che sia arrivato il momento di cambiare passo anche nella pianura piemontese.

Droni da 150 kg che affiancano la trattrice

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I droni utilizzati a Montarucco arrivano a pesare fino a 150 chilogrammi e operano a pochi metri dalle colture senza mai toccarle. Sono dotati di serbatoio e controllati da remoto, in grado di sorvolare rapidamente una risaia e sostituirsi — o affiancarsi — alla trattrice, riducendo tempi e costi di lavoro.

Per manovrarli serve formazione specifica: l’agricoltore dovrà essere preparato come un pilota, superare esami, test selettivi e ottenere tutte le certificazioni previste dalla normativa aeronautica. Una sfida importante, ma accolta senza esitazioni dagli agricoltori presenti alle dimostrazioni.

Un agritech che guarda avanti

A Montarucco si intravede un futuro in cui il drone diventa uno strumento quotidiano del lavoro agricolo. Una transizione che richiede norme, competenze e investimenti, ma che sembra ormai pronta a partire. E le risaie della pianura piemontese potrebbero diventare uno dei luoghi simbolo di questa rivoluzione silenziosa.

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