Una nuova misura contro il volo dei droni irregolari sugli stadi della NFL negli USA, che negli ultimi anni hanno creato non pochi problemi alla gestione della sicurezza delle migliaia di persone che raccolgono.
Mercoledì scorso infatti la Camera dei Rappresentanti ha approvato il Safer Skies Act, col quale le regole del gioco cambiano in vista dei Mondiali di calcio 2026 e di tutti i grandi eventi sportivi che verranno. Si tratta di un provvedimento destinato a fare la storia dei droni, soprattutto per la possibilità che le misure previste vengano riproposte in modo quantomeno simile anche in altre situazioni, o persino scelte come esempio da emulare in altri Paesi del mondo.
In base al Safer Skies Act, per la prima volta saranno le forze dell’ordine statali e locali a disabilitare droni durante grandi eventi sportivi. Un potere che, fino a oggi, era riservato esclusivamente alle agenzie federali, il che finora ha spesso rallentato di molto le possibilità di intervento, consentendo di fatto ad alcuni piloti non autorizzati di sfuggire.
Un passaggio chiave verso il Senato
Il Safer Skies Act è stato inserito all’interno del National Defense Authorization Act e ora passa al Senato, dove il voto è atteso già questa settimana. Se la legge venisse firmata, rappresenterebbe la più ampia estensione dei poteri di contrasto ai droni in ambito domestico da quando, nel 2018, il Congresso aveva concesso autorità limitate a FBI e Dipartimento per la Sicurezza Nazionale.
L’urgenza è supportata dai numeri. Secondo ESPN, la NFL ha registrato oltre 2000 incursioni di droni per stagione negli ultimi tre anni, tutte all’interno dello spazio aereo temporaneamente interdetto sopra gli stadi. Ne abbiamo parlato anche su queste pagine, l’ultima volta lo scorso giugno, quando l’autore dell’infrazione accettò di dichiararsi colpevole per avere in definitiva una pena ridotta.
Zone di interdizione e limiti attuali
Ogni partita NFL è protetta da una Temporary Flight Restriction che copre un raggio di 3 miglia nautiche (circa 5,5km) e un’altezza fino a 3.000 piedi (poco più di 900 metri). Questa restrizione entra in vigore un’ora prima dell’inizio dell’evento e resta attiva fino a un’ora dopo la fine. Finora, però, solo funzionari federali avevano l’autorità legale per intervenire in caso di violazioni.
Un aumento del 4145% in cinque anni
I dati mostrano un’escalation evidente. Gli episodi di droni non autorizzati durante le partite NFL sono passati da 67 nel 2018 a 2.845 nel 2023, con un aumento del 4.145% in cinque anni.
Non si tratta solo di numeri. Le partite sono state effettivamente interrotte. Nel gennaio 2024, una gara di wild-card tra Baltimore Ravens e Pittsburgh Steelers è stata sospesa temporaneamente quando un drone ha sorvolato il centro dello stadio M&T Bank. Nello stesso mese, anche la finale AFC tra Ravens e Kansas City Chiefs è stata fermata per un’intrusione simile.
“Mentre la nostra nazione si prepara a ospitare la Coppa del Mondo FIFA e le Olimpiadi estive, una solida sicurezza dello spazio aereo aiuterà a mitigare minacce credibili e a mantenere al sicuro cittadini americani e visitatori internazionali”, ha dichiarato il leader della maggioranza al Senato John Thune a ESPN.
Cosa cambierebbe con il Safer Skies Act
Oggi solo eventi eccezionali, come il Super Bowl o la finale dei Mondiali, dispongono di forze federali sul posto con autorità per neutralizzare droni. Migliaia di eventi NFL, MLB, NCAA e NASCAR si svolgono invece senza questa protezione.
La nuova legge consentirebbe di formare e autorizzare le forze dell’ordine statali e locali, garantendo loro le stesse capacità operative degli agenti federali. Secondo Michael Robbins, presidente e CEO dell’Association of Uncrewed Vehicle Systems International, i droni possono essere neutralizzati in diversi modi:
- richiesta all’operatore di far atterrare volontariamente il drone
- disturbo delle comunicazioni radio
- cattura tramite rete
- intercettazione con un altro drone
- abbattimento
“Nei prossimi tre anni gli Stati Uniti ospiteranno numerosi grandi eventi che hanno reso necessaria l’espansione di queste autorità”, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca a ESPN, sottolineando l’impegno dell’amministrazione nel garantire la sicurezza di eventi internazionali di primo piano.
La spinta delle leghe sportive
Il provvedimento è il risultato di anni di pressione da parte del mondo sportivo. Nel febbraio 2024 NFL, NCAA, MLB e NASCAR avevano formalmente sostenuto un precedente tentativo di estendere i poteri di contrasto ai droni negli stadi.
“Da diversi anni la NCAA esprime preoccupazione per la minaccia rappresentata dai droni non autorizzati durante campionati ed eventi sportivi universitari”, ha dichiarato Tim Buckley, vicepresidente senior per gli affari esterni della NCAA.
Anche la MLB ha definito i droni una “minaccia crescente e non mitigata” per i suoi circa 70 milioni di spettatori annui.
Il fattore Mondiali 2026
Il tempismo non è casuale. Gli Stati Uniti ospiteranno i Mondiali di calcio FIFA 2026 in 11 città, con milioni di visitatori internazionali attesi in stadi che, secondo la normativa attuale, non dispongono di una difesa completa contro i droni.
Le preparazioni sono già iniziate. Il centro nazionale FBI per l’addestramento anti-UAS in Alabama ha recentemente diplomato la sua prima classe di agenti. Inoltre, un programma federale di sovvenzioni da 500 milioni di dollari per sistemi di rilevamento dei droni richiede che le agenzie abbiano personale formato o in formazione presso il centro FBI.
La White House World Cup Task Force ha inserito i droni tra le principali minacce alla sicurezza dell’evento.
Sicurezza reale e timori di espansione dei poteri
Il problema della sicurezza è concreto. Partite interrotte e droni sopra decine di migliaia di spettatori hanno reso inevitabile un cambiamento. Il DEFENSE Act presentato all’inizio dell’anno dai senatori Cotton e Rosen aveva già posto le basi, e il Safer Skies Act sembra ora lo strumento destinato a rendere operative queste nuove autorità, ma parallelamente alla soddisfazione per questi nuovi strumenti emergono preoccupazioni legate alla possibile estensione dei poteri di sorveglianza, e ai relativi rischi connessi.
Il Safer Skies Act segna quindi un momento cruciale: una risposta concreta a un problema reale, ma anche un passaggio che riapre il dibattito su limiti, controllo e trasparenza nell’uso delle tecnologie anti-drone.




