Droni sospetti e controlli rafforzati: esercitazione nel Porto Franco di Trieste

Martedì 16 dicembre la Capitaneria di porto, insieme alla Polizia di Frontiera Marittima, ha svolto un’esercitazione di security nel porto di Trieste, nell’area del Porto Franco Oli Minerali. Come riporta il comunicato pubblicato sul sito dell’Agenzia Nova, l’attività si è svolta in attuazione di quanto previsto dal Programma Nazionale di Sicurezza Marittima.

Obiettivo: testare piani e procedure di sicurezza

L’esercitazione è stata progettata per valutare l’efficacia delle procedure contenute nel Piano di sicurezza del porto e delle misure previste dai Piani di sicurezza degli impianti portuali coinvolti. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla capacità di queste misure di integrarsi con le unità operative presenti nell’area.

Lo scenario simulato: droni sospetti e un gommone in avvicinamento

Lo scenario ipotizzato ha previsto la presenza di più droni sospetti in sorvolo sugli impianti portuali petroliferi, accompagnata dall’avvicinamento di un gommone con tre persone a bordo.

Di fronte alla simulazione della minaccia, le strutture coinvolte hanno attivato le procedure previste dai rispettivi Piani di sicurezza. La Sala Operativa della Capitaneria di porto, in coordinamento con la Polizia di Frontiera Marittima, ha verificato la situazione e disposto l’impiego delle unità navali disponibili.

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Applicazione temporanea del livello di security 3

Su indicazione dell’Autorità di sicurezza del porto, anche in qualità di Autorità Designata, e con il parere della Prefettura, sono state temporaneamente applicate le misure previste dal livello di security 3 (SL3) per la macroarea del Porto Franco Oli Minerali e per gli impianti portuali presenti nella zona.

Tutti i soggetti coinvolti

All’esercitazione hanno preso parte la Capitaneria di porto, la Polizia di Frontiera Marittima, la Guardia di Finanza, l’Autorità di Sistema Portuale, l’Istituto di Vigilanza “Servizio Diurno Notturno” e i terminal SIOT, Seastock e Gala Logistica.

Un test superato con esito positivo

L’attività ha consentito di verificare con successo l’efficacia delle comunicazioni, la capacità di coordinamento tra i diversi enti, la disponibilità delle risorse e la prontezza operativa di tutti i soggetti partecipanti, confermando la solidità del sistema di sicurezza portuale nell’area interessata.

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