I sapr inoffensivi di peso inferiore a 300 gr dominano la scena: ottime performance di volo, capacità foto/video più che interessanti e una “burocrazia operativa” molto snella. Ne parliamo con uno dei principali operatori di Sapr, Overfly.me

Niente patentino, possibilità di volare anche sulla gente (non in assembramento), nessuna complicazione perché tutte le operazioni sono sempre considerate non critiche, anche in città.
Sono questi i motivi per cui oltre 1500 operatori (per la precisione 1.715, fino al maggio scorso, secondo i dati ufficiali ENAC) hanno deciso di dichiarare la propria operatività ad Enac come operatori di trecentini, mettendosi nella condizione di svolgere “lavoro aereo” con un’ adeguata tutela assicurativa, e nel pieno rispetto della legge, iniziando così a muoversi professionalmente nel mondo dei sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, con offerte spesso complementari alla principale professione svolta (di fotografo, videomaker, topografo etc), come raccontato nei tanti report di Dronzine. Quanto fatturano queste micro iniziative professionali? Spesso non molto, secondo la nostra recente analisi relativa al lavoro aereo a mezzo SAPR. Ma non così poco, se si va ad ipotizzare un dato aggregato.

Abbiamo voluto fare quattro chiacchiere sull’argomento con Raffaello Schiavon di Overfly.me, startup attiva nelle operazioni specializzare sin dal 2014. Anno in cui, anche tramite Dronezine, la società comunicava i propri primi passi nel mercato.Sembra una battuta… ma è una realtà! Sono operativi una valanga di nuovi operatori, spesso con trecentini, e, sulla carta, tutti fanno tutto. Anche se la maggior parte opera molto poco. La sfida è riuscire trasmettere al potenziale cliente il motivo per cui farsi affidare una commessa. Ed in questo, il drone conta poco o niente. I trecentini sono una realtà oggi, lo saranno ancora di più domani. Ed il numero di operatori è destinato a crescere, considerato anche il fascino che questa attività esercita. Ma pochi sapranno (o vorranno) distinguersi, in un mercato in cui tutti possiederanno droni in grado di fare egregiamente ciò che il cliente chiede. Ma solo nelle mani di veri professionisti.
Si, secondo la mia interpretazione della vostra recente “radiografia” del settore, è proprio così. Estremizzo il ragionamento. Se oggi compro una macchina fotografica professionale, per il “mercato reale”, quello della domanda/offerta per intenderci, divento un fotografo a cui affidare commesse? Parimenti: se compro un SAPR e mi inquadro come operatore ENAC, per il “mercato reale” divento un professionista del lavoro aereo? Secondo me, no. Ecco perché considero i trecentini un’opportunità per tutti, ma uno strumento di vero business per pochi. E quelli, si, sono e saranno veri competitor, in grado di impensierire con una sana concorrenza… fatta con il coltello tra i denti!
In crescita. Ci sono opportunità da cogliere, e da inventare. Evoluzioni normative all’orizzonte, e nuova tecnologia accessibile. Credo tantissimo in questo business, e vedo tanta professionalità e passione. Ci sarà da divertirsi!




