Terra dei Fuochi, l’Esercito scende in campo, anzi lancia i droni per contrastare i rifiuti abusivi

La Terra dei Fuochi torna ciclicamente alla ribalta della cronaca con il perpetrarsi dei suoi scempi e della discarica abusiva, ma questa volta l’Esercito Italiano intende contribuire attivamente alla repressione di tali aberranti comportamenti con l’ausilio di un drone.

L’espressione iniziale poi consolidata di, “Terra dei Fuochi” nasce intorno agli anni 2000 e fa riferimento ad un vasto territorio situato tra le province di Napoli e Caserta in Campania.
In quell’area, venivano e vengono probabilmente tuttora seppelliti rifiuti tossici o rifiuti speciali, poi smaltiti dandoli alle fiamme.
Non è mai stato appurato se i casi di tumori maligni denunciati dai vicini residenti, siano effettivamente un negativo effetto della causa di quei fumi tossici, ma di certo quei vapori non fanno del bene a nessuno.

I militari dell’Esercito Italiano sono stati chiamati in causa con i loro droni, cioè velivoli a pilotaggio remoto, per effettuare missioni di ricerca e sorveglianza di nuovi sversamenti illeciti di rifiuti nella Terra dei Fuochi, per l’appunto.

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa giusto pochi giorni fa, ha annunciato in un su Facebook: “Questi droni sono concepiti per osservare la Terra dei fuochi senza essere notati e avvistare siti di sversamento in luoghi fino ad oggi inaccessibili per le vie terrestri. Un altro mattoncino nella lotta ai roghi tossici. Stiamo lavorando senza sosta, e non ci fermeremo qui”.

Sul sito di Esercito Difesa si legge infatti:
“Il Drone, nel corso delle ricognizioni, è in grado di individuare e registrare le persone nell’atto dello sversamento e dirigere di conseguenza le pattuglie sul terreno per contestare loro la flagranza di reato. L’Operazione Terra dei Fuochi, con un contingente di 200 militari dell’Esercito e l’utilizzo dell’assetto Drone, quale moltiplicatore di potenza ad alto contenuto tecnologico, permetterà di condurre un’azione molto più efficace nel contrasto allo sversamento illecito di rifiuti.

L’introduzione degli Aerei a Pilotaggio Remoto è il risultato della sinergia tra diverse istituzioni, militari e civili, che ha visto la collaborazione tra le Prefetture, l’Aeronautica Militare e gli enti civili Enav ed Enac per poter consentire ad un APR (Aereo a Pilotaggio Remoto) di per poter volare in uno spazio aereo congestionato come quello di Napoli e Caserta.”

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immagine di Check list pre lancio

Il drone utilizzato per  questo tipo di attività a medio / corto raggio (sino a 10 Km) è un drone ad ala fissa denominato Raven. Un aereo facilmente lanciabile a mano, gestito remotamente e che fornisce immagini in tempo reale da una quota operativa variabile in base alla missione richiesta.
[clicca qui per vedere il video di una dimostrazione di volo del drone Raven dell’Esercito Italiano]

Una missione non facile quella dei militari, che avranno in ogni caso la possibilità di fare esperienza sul campo, lavorando in territorio civile a stretto contatto con il crimine organizzato che certamente gestisce tali discariche abusive a cielo aperto.

fonte e foto [Esercito Difesa]

 

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