Droni per migliorare l’impollinazione degli ulivi italiani

L’olio è una delle più note eccellenze del nostro Paese, una risorsa tanto preziosa quanto a rischio, minacciata da Xilella, pesticidi e non ultimi i cambiamenti climatici che determinano condizioni ambientali sempre più estreme e dannose per gli ulivi.

Ora un nuovo progetto, venuto alla luce sulle colline della zona di San Gimignano in Toscana, mira ad utilizzare i droni per sostenere la produttività olivicola, specialmente nelle aree colpite da Xilella. Il progetto, promosso da Federico Montagnani e coordinato da Coldiretti, è stato presentato giorni fa al Senato, alla presenza della Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare.

In condizioni normali, in cui il polline degli ulivi viene trasportato da insetti impollinatori e disperso dal vento, in media solo il 2-3% dei fiori diventa frutto. L’innovativo sistema che verrà sperimentato da alcune aziende olivicole poggia sull’uso dei droni per controllare proprio questo aspetto, verificando lo stato della fioritura e della distribuzione del polline sui fiori, verificandone l’allegagione estiva e quella a raccolta.

In questo modo sarà possibile individuare con maggiore precisione il polline ancora attivo e raccoglierlo dalle piante, trattandolo e conservandolo in condizioni ideali di temperatura ed umidità allo scopo di usarlo l’anno successivo.

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