La famosa agenzia spaziale americana fa sul serio e punta sugli sciami di droni. Lo scorso 18 aprile, presso il Beaver Dam Airpark in Virginia, ha infatti messo a punto un sistema basato su 20 micro droni a forma di cicala, che possono venire sganciati meccanicamente da un velivolo vascello, chiamato “alveare”.
Si tratta di droni equipaggiati con sensori in grado di rilevare la pressione dell’aria, la velocità del vento, la temperatura ed altre caratteristiche ambientali o atmosferiche. Sono inoltre muniti di gps e perfettamente in grado, una vola rilasciati in aria, di planare fino a raggiungere il punto del terreno stabilito dal loro piano di volo.
Ecco il video dimostrativo, direttamente dal canale youtube della NASA:
Ritrovarli non sarà difficile, perché, proprio come le cicale a cui sono ispirati, questi micro velivoli emetteranno una specie di cinguettio grazie al quale potranno essere individuati anche nell’erba alta. Ovviamente un sistema del genere, con droni intelligenti che possono essere interconnessi fino a formare una complessa rete di rilevamento, risulta eccellente per la ricerca scientifica ma fa gola anche e soprattutto all’industria militare.
I droni Marsbees
Ma i progetti in sviluppo alla NASA non finiscono qui, perché allo studio ci sono anche dei micro droni ispirati alle api (ma con l’apertura alare di quelli cicala) che potrebbero essere utilizzati addirittura su Marte, partendo da una base mobile che fungerebbe anche da centro di ricarica. Oltre a monitorare numerose singole porzioni di territorio, espandendo nel complesso l’area studiabile dagli scienziati, i Marsbees ci diranno se in futuro si potranno svolgere missioni con velivoli ad ali sbattenti sul pianeta rosso.




