Gopro dopo il disastro Karma: “Se non fosse stato per il drone, saremmo cresciuti del 27% anno su anno”.

Senza mai chiamarlo per nome, GoPro addossa la responsabilità dei deludenti risultati di business al suo imbarazzante drone. Una macchia pericolosa, nata vecchia e totalmente inutile che per poco non affondava l’azienda californiana. Ma ora il sole torna a splendere, grazie alla Hero 7. Attenzione però, all’orizzonte si profila un nuovo, inaspettato concorrente: DJI.

Hero 7 Black toglie dalle secche GoPro, che è tornata a vedere la luce dopo il tunnel in cui si è infilata con il drone Karma, talmente pericoloso da essere stato ritirato dal mercato poche settimane dopo il lancio e un anno dopo reimmesso sul mercato. Ma era troppo tardi per un drone inutile, concepito per far volare una camera – la GoPro appunto – che non è per nulla ottimizzata per l’uso aereo, tanto da essere stata sbarcata senza tanti complimenti dai grandi produttori di droni, DJI e Yuneec in testa.

“Excluding our aerial business, [quarterly] revenue would have increased 27% year-over-year” scrivono i dirigenti GoPro agli investitori, e i numeri indiano che liberatasi dal fallimentare Karma le cose vanno decisamente meglio: il margine commerciale è schizzato al 33% nell’ultimo trimestre contro contro il 22% dell’esercizio 2018. Un risultato che si deve essenzialmente alla  Hero 7, che rappresenta l’85% delle quai 850 mila action cam GoPro vendute nel trimestre, e da sola porta il 90% dei profitti di GoPro nel settore retail.

Ma il braccio di ferro tra GoPro e DJI sembra destinato a continuare: se l’impari lotta tra il Mavic pro e il GoPro Karma, combattuta sul terreno di DJI ha avuto un chiarissimo vincitore e uno sconfitto decisamente debellato, ora le due aziende potrebbero scontrarsi di nuovo, e proprio sul terreno di GoPro: tutto sta a indicare che il misterioso lancio di DJI atteso per il 15 maggio prossimo sia una action cam concepita per insidiare la Hero. Un progetto chiamato  “Osmo Action

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