D-Flight si prepara alla migrazione verso il regolamento europeo dei droni

La neonata società D-Flight compartecipata da ENAV e costituita da una cordata di aziende italiane quali Leonardo, Telespazio e IDS, ha svelato ieri la roadmap che intende tenere per poter fornire servizi a operatori e cittadini che intenderanno usare un drone in previsione della prossima entrata in vigore del Regolamento Europeo sui droni.

Video intervista al ceo Cristiano Baldoni

Roma 16 maggio – Presso la sede di ENAV sulla via Appia Nuova a Roma, nel contesto di un ampio auditorium oltre 100 persone in rappresentanza di aziende, associazioni o attori interessati al mondo dei droni, ha avuto luogo il “D-Flight Stakeholder Forum I“.
Un workshop dove l’amministratore delegato di D-Flight l’ing. Cristiano Baldoni ha presentato agli interessati del settore i piani della azienda privata, ma compartecipata da ENAV, per affrontare il delicato tema della registrazione obbligatoria di tutti i droni superiori ai 250 grammi.
D-Flight che ha acquisito il portale www.d-flight.it  già noto ali operatori professionali, non avrà solo il difficile compito di registrare sia gli operatori, sia i proprietari sia tutti i droni che avranno i requisiti per dover essere “targati” per usare un parallelo con il mondo automobilistico, ma vorranno e probabilmente dovranno anche fornire un serie di importanti servizi per integrare in un prossimo futuro il volo dei droni con quello della Aviazione Generale.

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Cristiano Baldoni presenta il lavoro di D-Flight presso la sala auditorium di ENAV

Presentazione di U-SPACE, una integrazione tra droni a velivoli della aviazione generale

Questa integrazione ha un nome importante e viene denominata U-Space e vede coinvolti moltissimi altri attori o stakeholder che dir si voglia, che passano dai semplici fornitori di soluzioni e servizi, ai costruttori del hardware cioè di di un dispositivo che per semplicità chiameremo banalmente transponder, ai fornitori di reti di dati tipicamente gli operatoti di telefonia mobile.

Le fasi per arrivare a regime in parallelo con l’applicazione del Regolamento Europeo sono abbastanza serrate, ma chiare e logiche nella disposizione degli eventi.
Il primo passo sarà quello di riammodernamento non solo estetico del portale www.d-flight.it che per l’appunto dovrebbe diventare il riferimento ufficiale italiano per gli operatori di droni professionali o amatoriali.
Ricordiamo che con il nuovo Regolamento EU tale distinzione cesserà di esistere.

Oltre alla cambiate veste, sul portale della compagine tutta italiana, sarà possibile consultare le mappe di navigazione che assumeranno via via sempre più una veste ufficiale e – speriamo – sostitutiva alla non sempre facile lettura delle carte AIP.
Ricordiamo ancora una volta che la platea di futuri utilizzatori, non necessariamente saranno professionisti e pertanto sarà indispensabile  capire immediatamente dove si potrà volare e dove no, diventando quindi  un imperativo impellente e mandatorio per la sicurezza in cielo e a terra.

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Nuova veste grafica del portale www.d-flight.it

Nuovo portale, nuova classificazioni di utenti

Ci saranno quattro tipi di utenze:
Anonimo con la quale poter consultare le mappe di volo, le NoFlyZone e le indicazioni su come ottenere i permessi di volo,
– gli utenti Registrati che saranno la maggior parte e potranno usufruire dei servizi legati al volo con i droni
– i Supervisori
– e le Autorità.
Sempre nei piani futuri di D-Flight, avendo previsto una utenza dedicata agli Enti Governativi, ci potrebbe essere un intervento immediato per poter chiudere o aprire l’interdizione a certi spazi aerei, per motivi di pubblica sicurezza. Una specie di Notam dinamico, che bypassi tutta la burocrazia e le tempistiche attualmente necessarie per ottenere la segregazione di uno spazio aereo.
Dovrebbero essere presenti, sempre verso le ultime fai dei piani strategici e operativi di D-Flight, anche la visualizzazione dei Notam presenti siano essi statici o dinamici.

Insomma sarebbe davvero un notevole passo avanti sia per la sicurezza degli altri velivoli manned cioè condotti da essere umani, sia per le persone che potrebbero essere sorvolate dai velivoli unmanned cioè i droni civili.

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d-flight fase 1

Nella prima fase, sarà possibile anche pagare per la fornitura dei servizi erogati dal quartetto ENAV, Leonardo, Telespazio e IDS.
Non che la notizia ci sconvolga più di tanto, le attività del portale erano già chiare sin da subito e le cifre in ballo non dovrebbero essere proibitive per nessuno.
La questione che forse potrebbe infastidire gli attuali operatori professionali che già si sono registrati sul sito e che magari hanno una flotta di droni consistente, è quella che con la nuova versione del software di D-flight, sarà necessario eseguire una nuova e più completa registrazione.
Scelta assolutamente logica e comprensibile dal punto di vista informatico.

Verrà quindi rilasciato un nuovo QR-Code che fornirà l’identificazione, chiamiamola terrestre, dei droni registrati. Una “targa” per il momento non elettronica, che dimostrerà la liceità del mezzo volante a pilotaggio remoto eventualmente sottoposto a un controllo da parte di un agente di polizia.
La data di attuazione di questa fase è prevista per il luglio 2019.

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d-flight-fase 2

La seconda e più importante fase di sviluppo  di D-flight comprenderà la realizzazione di una applicazione da installare su devices elettronici portatili che potrebbe servire anche da localizzazione e identificazione del drone in volo.
Un primo passo verso il tracking in tempo reale del pilota e del drone ad esso collegato.
Questa è una nostra ipotesi sulla quale abbiamo posto una apposita domanda a margine del convegno e che non è stata smentita.
Si tratterebbe di una pratica ed economica soluzione per avere in tempo reale tramite la rete cellulare la posizione di ogni drone registrato in volo. Ovviamente sarebbe riferita solo alla modalità di conduzione a vista VLOS e non attuabile per il volo con pilota remoto a terra e volo non a vista BVLOS.
Potrebbero ovviamente essere implementate altre soluzioni fino ad arrivare a rendere disponibile la UTMBOX fisica, o quant’altro necessario per abilitare l’impiego dei droni in BVLOS nei diversi scenari operativi.
Molto importanti i passi della seconda versione di  D-Flight oltre allo sviluppo di un app da installare su smartphone, anche la pianificazione di una missione di volo e successivamente una Mission Validation.
Al di la dei termini questo significherebbe quel risparmio di carte e tempi, nei processi burocratici che al momento sono il peggior ostacolo per gli operatori professionali e per gli stessi Enti che devono gestire questa enorme mole di dati, parliamo ovviamente di ENAC e ENAV.
La data di attuazione di questa fase è prevista per il ottobre 2019.

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d-flight fase 3

L’ultima fase, la più completa e forse difficile da realizzare, comprende una integrazione reale con lo spazio aereo. Grazie all’uso di un UTMBOX virtuale, all’effettivo sistema di tracciamento dei droni in volo, alla presentazione della consapevolezza – Awarness – dell’ambiente circostante, altri velivoli nelle vicinanze con quote e direzioni visibili anche al pilota di droni.
La data di attuazione di questa fase è prevista per il febbraio 2020.

Beta-test, domanda di supporto nella sperimentazione dei nuovi servizi richiesta a una stretta cerchia di utenti qualificati.

Le tempistiche per la realizzazione di questi importanti step, sono abbastanza strette ed è stata richiesta una collaborazione a una utenza di una 50na di volontari, possibilmente qualificati, per poter testare in anteprima i servizi offerti, usando quella che in gergo viene definita una fase di beta test.

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