Guida ai Droni: Consigli, Modelli e Ultime News

Se hai sentito tanto parlare dei droni e ti sei chiesto/a a lungo cosa siano, come si pilotino e a cosa servano, questa è la pagina giusta da cui iniziare, perché qui ti diamo delle indicazioni generiche dalle quali partire per approfondire gli aspetti che ti sembreranno più interessanti.

Cosa sono i droni?

Partiamo dall’inizio e diamo una definizione di cosa significa il termine drone. I droni, il cui nome deriva dalla parola inglese drone, che identifica il maschio dell’ape, sono velivoli che il pilota manovra senza essere a bordo (come invece accade nei tradizionali mezzi aerei), bensì da una certa distanza, per mezzo di un radiocomando. In Italia vengono anche chiamati con la sigla APR, che sta per Aeromobili a Pilotaggio Remoto.

In base alle caratteristiche fisiche, ci sono droni ad ala fissa o ad ala rotante, droni dalle dimensioni imponenti come ad esempio i Predator usati dall’esercito americano, ma anche droni piccoli come insetti, droni aerei come quelli che siamo ormai abituati a vedere nei negozi, droni terrestri come i rover usati per disinnescare le mine a distanza e anche droni marini, che operano sotto la superficie dell’acqua.

Nel corso degli ultimi anni la tecnologia dei droni ha compiuto enormi progressi, dotando questi velivoli di un numero sempre crescente di funzioni avanzate, grazie anche all’equipaggiamento di sensori e accessori speciali come come GPS, sensori di movimento, telecamere, etc.

Chi ha inventato i droni?

Il cervello dei droni moderni nasce a Ivrea, in provincia di Torino, dal genio di ingegneri di Olivetti e Telecom Italia, che hanno messo a punto il mattone fondamentale sulla quale si sono sviluppate tutte le schede di controllo dei droni moderni: il progetto Arduino, che prende il nome dal bar di Ivrea frequentato dai progettisti.

Prima di Arduino comunque c’erano droni sperimentali, a partire dal 1849, quando gli Austriaci attaccarono  Venezia utilizzando dei palloni caricati di esplosivo, che fecero più danni agli austriaci stessi che non alla città lagunare. Più di recente, droni a pilotaggio autonomo, guidate da un sistema di giroscopi, erano le bombe volanti V1 tedesche, che attaccarono Londra verso la fine della seconda guerra mondiale.

Quanto è grande un drone?

I droni hobbyistici, tipicamente multirotori,  partono dalle dimensioni di una mano e arrivano a un metro di diametro; i droni professionali sono tipicamente attorno al metro; i droni militari arrivano a superare le dimensioni di un Jumbo jet. Ci sono anche droni spia particolarmente minuscoli, delle dimensioni di un grosso insetto.

Qual è l’autonomia di un drone?

I piccoli droni hobbystici e i semplici multicotteri per riprese aeree prosumer arrivano a una decina, massimo quindici minuti di autonomia. I multicotteri professionali hanno autonomie attorno ai tre quarti d’ora-un’ora.
I droni civili ad ala fissa a motore a scoppio, usati per pattugliamento e controllo del territorio possono volare qualche ora, mentre i grandi droni militari possono effettuare missioni di una intera giornata, anche di più se vengono riforniti in volo.

A cosa servono i droni?

Oggi i droni sono in grado di svolgere centinaia di attività differenti, che vanno dall’agricoltura di precisione alle ispezioni di impianti, dalla ricerca scientifica per la tutela dell’ambiente alle operazioni di ricerca e soccorso in caso di disastro ambientale, dalla sorveglianza al trasporto merci. In quasi tutti i casi garantiscono un’efficienza e spesso anche un’efficacia superiore a quelle offerte dai metodi tradizionali.

In particolare, l’uso del drone per raggiungere zone difficilmente praticabili (ad esempio pendii scoscesi ad alte quote) o aree effettivamente o potenzialmente pericolose (ad esempio in caso di incendio), permette di ridurre notevolmente il rischio di vita e di infortunio per il personale delle squadre di intervento, contribuendo sia direttamente che indirettamente a salvare vite.

Alcuni modelli, piccoli ma potenti, sono utilizzati per drone racing, ormai diventato uno sport a tutti gli effetti. Si tratta di competizioni che consistono nel compiere un percorso a ostacoli arrivando al traguardo prima degli altri concorrenti. I piloti manovrano il drone grazie a degli speciali visori FPV (First Person View) che ricevono il segnale video dalla fotocamera frontale del velivolo, così vedono tutto quello che inquadra proprio come se fossero a bordo anche loro.

Il tutto senza dimenticare l’applicazione più diffusa, ossia quella di scattare foto e registrare video da un punto di vista nuovo e privilegiato, una qualità che oggi, coi droni diventati ormai prodotti di consumo di massa, può essere apprezzata praticamente da tutti. L’importante è seguire la normativa, che in Italia è stabilita dall’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile).

Questo è, in parole povere, il mondo dei droni. Ma naturalmente c’è molto di più. Se sei interessato a conoscerlo meglio, ti consigliamo di leggere:

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