UK, attivisti minacciano di usare i droni per bloccare l’aeroporto di Heathrow

Non sembra poterci essere pace per gli aeroporti inglesi. Dopo che sul finire dello scorso anno fu l’aeroporto di Gatwick ad essere costretto a cancellare decine di voli a causa di uno o più presunti droni non autorizzati, adesso sembra possa essere Heathrow ad affrontare a breve un problema simile.

Il gruppo di attivisti del clima Heathrow Pause, infatti, ha annunciato che ha intenzione di usare i droni per volare nello spazio aereo della no-fly zone istituita nel raggio di 5 km dall’aeroporto, bloccando il traffico in entrata e in uscita e creando enormi disagi ai tantissimi di passeggeri (nel 2017 sono stati oltre 78 milioni) che transitano ogni giorno per la struttura.

Il motivo? La notizia che il governo ha dato via libera alla realizzazione di una terza pista di decollo nell’aeroporto, una decisione che secondo gli attivisti è palesemente in contrasto con lo stato di emergenza climatica che lo stesso governo ha dichiarato qualche giorno fa (impegnandosi tra l’altro a  portare praticamente a zero le emissioni di carbonio entro il 2050).

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Il piano degli attivisti

Gli attivisti non vogliono creare alcun rischio per la sicurezza del personale dell’aeroporto o dei passeggeri, ma allo stesso tempo vorrebbero creare il massimo disagio possibile, sperando che l’eco dello stop prolungato ai voli porti la questione del cambiamento climatico ancora una volta di più sotto i riflettori di tutto il mondo. Per riuscire nel loro piano hanno intenzione di usare diversi modelli di droni giocattolo, che sono economici, non hanno limitazioni di geofencing e sono pur sempre dei velivoli non autorizzati che, una volta varcato il confine di 5 km della no fly zone, saranno più che sufficienti a far scattare i protocolli di sicurezza attuali, che prevedono lo stop immediato del traffico aereo.

Certo il fatto di anticiparlo sul web non sembra essere una mossa particolarmente intelligente perché di fatto annulla il possibile effetto sorpresa, ma evidentemente gli attivisti sperano che le minacce, anche da sole, siano sufficienti a fermare il progetto della nuova pista di decollo, considerato anche il fatto che, nonostante alcuni responsabili della sicurezza di Heathrow abbiano dichiarato di avere a disposizione tutti gli strumenti necessari per evitare uno stallo prolungato, quanto accaduto finora negli aeroporti non solo inglesi, ma del mondo, ha messo in luce la grave carenza di sistemi per gestire situazioni del genere.

Ad ogni modo l’intervento degli attivisti è previsto tra un mese circa, perciò, se non è un bluff, avremo modo di ammirare i progressi delle eventuali nuove ed efficaci misure anti droni degli aeroporti inglesi, per i quali il governo nel 2019 ha messo a budget milioni di sterline.

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