Originaria del Sud America, la Lafigma è una farfalla le cui larve sono in grado di compromettere in poco tempo intere coltivazioni. L’incredibile mobilità degli esemplari adulti di questa specie di lepidottero, che in autunno migrano fino in Nord America, e l’elevata voracità delle larve, hanno fatto scattare l’allarme qualche anno fa, quando questi insetti hanno iniziato a colonizzare anche Africa e Asia, dopo essere arrivati probabilmente sotto forma di uova o di piccoli bruchi all’interno di prodotti commerciali.
La minaccia della Lafigma
Meglio conosciuto come “Fall armyworm“, questo parassita include, nella sua dieta estremamente ampia, foglie e frutti di piante come riso, sorgo, canna da zucchero, cavoli, barbabietole, arachidi, soia, erba medica, cipolla, cotone, erbe da pascolo, miglio, pomodoro, patate e cotone, ma è il mais la coltivazione che aggredisce di più, il che mette in serio pericolo la principale fonte di approvvigionamento alimentare di molti paesi, soprattutto in Africa.
Per questo già nel 2017 la FAO si è attivata per scoprire e promuovere strumenti e tecniche al fine di arginare il problema, istituendo e finanziando a colpi di milioni di dollari un programma specifico contro la lafigma.
L’agricoltura di precisione contro la Lafigma
Una svolta significativa arriva dalla Cina, dove questo parassita ha colpito in poco tempo quasi un milione di ettari di piantagioni distribuiti in 24 province diverse, il 90% dei quali è adesso sotto controllo grazie a un sistema di pest control innovativo. Del resto in questo momento la Cina è uno dei pochi Paesi al mondo che possono facilmente reperire in casa le risorse finanziare e tecnologiche necessarie per affrontare il problema in modo efficace, efficiente e su larga scala.
Come riporta il sito Bloomberg, ad esempio, nella regione meridionale del Guangxi è stato schierato un vero e proprio esercito di droni a difesa delle piantagioni. Attrezzati con insetticida a bassa tossicità sviluppato dalla tedesca Bayer Crop Science, i droni prodotti dalla XAG hanno riportato un tasso di uccisioni del 98%, risultando determinanti sia per salvare le coltivazioni che per impedire la diffusione dei parassiti nelle zone limitrofe. Un risultato a cui è impossibile anche solo avvicinarsi, con i sistemi tradizionali ancora usati dalla maggior parte degli agricoltori. Come ha spiegato un portavoce della XAG, infatti, i lavoratori muniti di tradizionali insetticidi spray non solo non riescono a tenere il passo della Lafigma, che può volare fino a 100 km per notte, ma restano anche esposti a sostanze tossiche.




