Parrot Anafi diventa FPV. Ma è sempre lui, e il bundle ne amplifica i difetti

Maquillage per il piccolo quadricottero pieghevole francese, che in vista del Natale viene offerto a 799 euro in versione FPV. Ma non ci convince affatto

immagine di downloadUno zaino, un paio di occhiali per FPV e il francesino è pronto per Babbo Natale. Ma a guardarlo da vicino questo bundle non ci convince granché. Prima di tutto perché l’uso in FPV, cioè pilotandolo attraverso quello che si vede dalla telecamera (e per la legge bisogna essere in due, uno con gli occhiali e uno senza che non perda mai d’occhio il drone e possa intervenire sui comandi) limita molto il campo visivo del pilota, e la mancanza di sensori anticollisione rende a nostro avviso molto rischioso il volo FPV: con gli occhiali vediamo quello che il drone vede con la camera, quindi siamo completamente esposti al rischio di urto con ostacoli laterali e posteriori, oltre a quelli sopra e sotto il drone. Volare con un drone senza sensori in FPV è come cercare di guidare un’automobile usando un periscopio, davvero non è una buona idea: certo si può fare in una gara, ma lì la pista è be delimitata, l’area protetta da eventuali intrusioni di persone, e in gara l’helper sa il fatto suo, non è un amico arruolato sul momento come di solito succede quando si vola FPV tra i boschi.

immagine di cockpitglasses 3 fpv projection 750x640px 1Non ci piacciono per nulla nemmeno gli occhiali scelti da Parrot, che sono molto rudimentali: non hanno camere, quindi bisogna inserire il telefono che usiamo per il pilotaggio. Col bel risultato che avendoceli sul naso non possiamo tappare col dito sulle varie funzioni, in modo semplice e naturale come si fa quando il telefono è montato su radiocomando, e in più le informazioni proiettate sullo schermo rendono ancor più angusto il campo visivo. Certo c’è un pulsante sugli occhiali par accedere alle funzioni, ma bisogna togliere le mani dagli stick e non è per nulla immediato come tappare sullo schermo. Non ha nemmeno troppo senso dare gli occhiali al regista e lasciare senza il pilota, visto che in questo modo non ha accesso ai dati di volo non avendo lo smartphone sulla radio. Insomma, se proprio si voleva trasformare in FPV una macchina poco adatta allo scopo come l’Anafi, almeno si doveva progettare degli occhiali che avessero la loro camera, e non sottrarre al pilota il telefonino di volo. 

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Se a questo aggiungiamo che mancano pochi mesi alle regole europee EASA, lanciare sul mercato  un drone da 315 grammi è semplicemente un assurdità: non potrà in alcun modo sfruttare i vantaggi dei droni sotto i 250 grammi europei, e avremo anche la beffa di doverlo registrare a D-Flight.

immagine di anafi fpv lifestyle2 750x540px 1Insomma, questo bundle ci sembra una trovata poco azzeccata del marketing di Parrot per grattare il fondo del barile e spremere tutto quello che ancora si può spremere dall’Anafi, che ha certamente la miglior telecamera  sul mercato, è pratico, leggero e vola benissimo ma senza sensori non è certo la macchina più adatta a fare FPV. Sarebbe ora di pensionarlo e  puntare su quello che serve: un drone 4k da 250 grammi con sensori anticollisione. Tutto quello che l’Anafi non è mai stato e non sarà mai.

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