Vuoi sapere dove poter volare con il tuo drone? Abbiamo recensito l’app D-Space

Una delle domande più che lecite e forse scontate da parte di chi si è avvicinato da poco al mondo dei droni è sapere dove poter volare legalmente e in sicurezza.
Certo ci sono persone che volutamente effettuano i primi voli senza porsi questi interrogativi, ma poi finiscono per ragionare e porsi la fatidica domanda: “Dove posso volare con il mio drone?”

La riposta è tutto fuori che semplice. Prima di tutto occorre precisare che al momento della scrittura di questo articolo esiste una versione del regolamento italiano sui droni, che in “legalese” si chiamano SAPR Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto o semplicemente APR – Aeromobili a Pilotaggio Remoto che differenza il volo tra professionale e hobbystico.

Non sempre i voli effettuati a titolo ricreativo possono essere svolti nelle stesse zone che invece sono ammesse a chi si trova in possesso di un Attestato di Pilotaggio Remoto.
Inoltre spesso capita che anche i professionisti, magari in possesso da poco tempo del “patentino” per i droni, non abbiamo dimestichezza con la lettura delle carte aeronautiche (AIP) disponibili gratuitamente sul sito di ENAV previa registrazione.
Attualmente, cioè oggi, gli unici riferimenti ufficiali sono per l’appunto le carte AIP.
Tuttavia nel prossimo futuro, la regolamentazione italiana, stando alle bozze della terza edizione del regolamento italiano sui mezzi a pilotaggio remoto, darà alla società D-Flight titolare dell’omonimo portale www.d-flight.it ,l’autorità di divenire il riferimento ufficiale per la mappature delle aree di volo a tutti i piloti professionisti o ricreativi.

immagine di radio puilota apr con notam a casaecchio torre orologio

Esistono nel mercato della applicazioni, diversi pacchetti più o meno conosciuti che fornivano una cartografia abbastanza aggiornata. In Italia da luglio 2019 è stata pubblicata la circolare che si chiama ATM-09e ridisegna le zone nei pressi degli aeroporti, fornendo diverse quote e limitazioni di volo a seconda della vicinanza dal centro dell’aeroporto. Una specie di piramide Azteca che si interseca con la classificazione di altri spazi aerei come CTR.
La stessa D-Flight all’inizio non era riuscita a implementarle graficamente in maniera corretta.
Invece l’applicazione D-Space, prevedeva questo tipo di visualizzazione già da parecchio tempo prima.

Recensione della applicazione D-Space per conoscere le zone dove sia possibile volare con il proprio drone

Degna di nota D-Space, realizzata dallo sviluppatore Marco Tricarico.
Al costo di 6,99 euro sul Apple Store o su Google Play, si porta a casa uno strumento informatico, installato su smartphone o tablet, che con discreta precisione informa il pilota di droni, sia esso un professionista in possesso di attestato o un hobbysta, sui divieti di sorvolo in tutta l’Italia.

Una volta scaricata l’app D-Space consigliamo di leggere il tour informativo iniziale che spiega il funzionamento e le caratteristiche della app.
Volendo e per semplicità si può abilitare il riconoscimento della posizione assegnando tali permessi a D-Space.

Altrimenti basta scrivere il nome della zona da esaminare nella apposita casella di ricerca.
(Questa è una cosa che manca sul sito D-Flight e che avevamo espressamente richiesto al fine di poter programmare una missione prima di essere sul posto NDR).
Una volta fatto il punto compariranno diversi colori e tappando sul indicatore rosso con la didascalia Info Spazio Aereo, si apriranno tutte le limitazioni presenti in quella zona.

Se più di una, come spesso accade, saranno elencate in sequenza, ma tappando nuovamente sulla loro sigla e nome si otterranno ulteriori informazioni.

Oltre al nome canonico corrispondente alle carte AIP scaricabili dal sito di ENAV, sono indicate in modo chiaro e comprensibile le limitazioni in altezza minima e massima e le procedure per ottenere eventuali permessi di volo.

In ogni area viene spiegato se sia possibile volare come hobbysta o l’iter da seguire se professionisti.
Nel caso delle zone P, quelle proibite ad esempio e spesso istituite a protezione di carceri, vengono date indicazioni a quale Ente inviare la richiesta.

Le nuove zone definite nella circolare ATM-09 in vigore da luglio sono ben rappresentate.
Una difficoltà che potrebbe incontrare un utilizzatore saltuario del drone, consiste proprio nella interpretazione e successiva rappresentazione grafica delle stesse. In pratica sono delle specie di piramidi Azteche con differenti quote di volo a seconda se ci si trovi più o meno vicino al centro dell’aeroporto.

Per ogni colorazione diversa sono presenti tutte le indicazioni corrispondenti.
Ad esempio colore Rosso altezza massima 0 metri (cioè divieto assoluto di volo senza ottenere le debite autorizzazioni) oppure Arancione, Giallo e Azzurro, relativamente a 25, 45, 60 metri.

Tappando sul lato destro non mancano alcune utilities davvero comode, come poter calcolare l’area di una certa zona oppure poter misurare a distanza in metri tra due punti.

Intervista a Marco Tricarico, sviluppatore di  D-Space e pilota di droni con attestato critico CRO

DZ – Come mai ti è venuto in mente di scrivere una applicazione per gli spazi aerei, quelle esistenti non ti bastavano?

immagine di marco tricarico“Ciao Stefano, è vero, ci sono altre applicazioni che si occupano di informare le persone riguardo gli spazi aerei ma, come spesso accade, sono incomplete o non forniscono tutti gli strumenti necessari per volare o essere in regola per farlo e qui, mi permetto di dire, che nessuna lo fa come D-Space.
Quando ho fatto il corso CRO per Sapr ho potuto toccare con mano tutte le difficoltà e le criticità che la gente comune affronta quando si tratta di usare un drone che, in molti casi, viene venduto con estrema leggerezza e senza alcuna raccomandazione.

E così, appena completato il corso, decisi di realizzare un’app semplice che potesse aiutare tutti, dall’hobbysta all’addetto ai lavori, mettendo a disposizione una suite di strumenti e documenti necessari a qualsiasi livello di preparazione o esigenza.”

DZ – Immaginiamo che  avrai avuto parecchie difficoltà a rappresentare la strana forma delle nuove ATZ nel rispetto della circolare ATM-09

“Si, non è stato facile, inizialmente creammo un tool basato su Google Map per poterle disegnare in automatico e correggere la rotazione di grado in grado in modo da adattarle correttamente con la pista; successivamente decidemmo di affiancare anche uno strumento GIS per la corretta rappresentazione dei poligoni irregolari.
Dopo i primi mesi ci accorgemmo che dovevamo cambiare la metodologia di rappresentazione perché alla lunga la precedente strada intrapresa avrebbe portato ad enormi rallentamenti dei dispositivi mobili, e così, dopo circa 4 mesi dall’uscita di D-Space, decidemmo di cambiare radicalmente la metodologia di rappresentazione usando un approccio lato server, praticamente senza limiti nella rappresentazione di poligoni”

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immagine di poligoni irregolari

DZ – Pensi di riuscire a tenere aggiornate le carte contenute nella app? Ovvero manterrai informati per quanto possibili gli utenti che l’hanno acquistata?

“I nostri utenti vengono continuamente avvisati sugli aggiornamenti che rilasciamo tramite notifiche push o tramite la pagina Facebook. Il nostro obiettivo è quello di poter dare a tutti un servizio di livello che metta al centro l’utente e le sue molteplici esigenze.
D-Space è cambiata molto in questi mesi, abbiamo introdotto molte nuove funzionalità e realizzato anche una versione web ad uso completamente gratuito per chi ha acquistato la versione per Android o iOS.
La nostra idea è quella di migliorare sempre e di riuscire a realizzare un’app in grado di soddisfare tutti. Tra non molto rilasceremo un importante aggiornamento che vedrà l’introduzione di più lingue ed estenderà gli spazi aerei a tutta Europa.”

immagine di mappa d space

DZ – Quali sono le tue competenze in campo informatico?

“Sono uno sviluppatore full stack ovvero a tutto tondo, con competenze informatiche trasversali su molti linguaggi, da quelli lato server, usati per scrivere il motore di D-Space a quelli front-end per la realizzazione dell’interfaccia utente dell’app.”

DZ – Quali sono invece, le tue competenze in campo dronistico?

“Sono appassionato di droni dal 2013, usati sempre a scopo ludico fino a quando, la società per la quale lavoro, ha deciso di iniziarli ad usare per le ispezioni e la mappatura delle infrastrutture sensibili quali ponti e viadotti. Cosi ho conseguito il corso basico e critico ottenendo da Enac l’attestato di pilota SAPR nello scorso anno ed ho iniziato a lavorare nel campo della fotogrammetria.”

 

DZ – Troviamo spesso una riferimento a una quota di 30 metri, nella sezione dei documenti richiesti per volare in alcune NoFlyZone di importanti città.

“Si, è così, a Roma, se non si è all’interno di una ATZ e se non si deve volare a chissà quali altezze, il NotAm non è richiesto. La questione dei < 30 metri è appunto legata alla buona norma del vecchio regolamento. Voli con altezze superiori in quelle zone andrebbero ad interessare anche Enac ed è per questo che in quel caso sarebbe necessario il NotAm.
Ad ogni modo nelle prossime versioni di D-Space questa differenza sparirà e con l’avvento del nuovo regolamento sarà tutto diverso.
Il nostro intento è quello di portare per mano chiunque decida di appassionarsi a questo mondo e seguirlo nella transizione dei regolamenti nel modo più semplice possibile.”

DZ – Sono presenti i NotAm in tempo reale? Sarebbe una cosa davvero utile poter avere tutto in una unica applicazione

“Al momento no, ma nella prossima release sicuramente si.”

DZ – Ci sembra che tu abbia fatto un ottimo lavoro e complimenti per l’impegno e la passione

“Vorrei aggiungere alcuni dettagli; l’applicazione è stata realizzata con l’aiuto di un mio amico, Marco Di Benedetto, anche lui sviluppatore come me ma totalmente estraneo al mondo dei droni.
Insieme abbiamo realizzato l’intera piattaforma. Come ti dicevo, a breve ci saranno importanti novità che stravolgeranno per così dire l’applicazione.
Sarà ancora più chiara e chiunque potrà usarla e capire i limiti della zona scelta per il volo o semplicemente interrogata per conoscerli.Sarà multilingua e coprirà tutta l’Europa. Quindi, rimanete collegati, non vi deluderemo.”

immagine di atz atm 09

 

ATTENZIONE
Ricordiamo ancora una volta che le informazioni ufficiali sullo spazio aereo e i divieti di sorvolo, si trovano sul sito di ENAV nelle carte AIP e relativi pdf ENR per le zone regolamentate.
Se la bozza del regolamento italiano APR verrà approvata, la società D-Flight con relativo portale www.d-flight.it diventeranno il punto di riferimento per le attività con i velivoli a pilotaggio remoto alias droni.
Pertanto  le informazioni fornite da questa applicazione così come tutte le altre similari, sono da considerarsi puramente indicative.