Dalla NASA il drone che decolla con una cannonata

Può sembrare uno scherzo, ma il drone-proiettile sviluppato dalla Nasa e dall’università americana Caltech ha diverse applicazioni pratiche, oltre a essere molto divertente

immagine di Schermata 2019 11 30 alle 12.23.49Si chiama Squid, che in inglese è il calamaro (e in effetti un pochino ci assomiglia) ed è l’acronimo di Streamlined Quick Unfolding Investigation Drone. Chiuso ricorda, non a caso, al proiettile di un mortaio, e viene effettivamente sparato da un mortaio ad aria compressa per poter essere impiegato in tutte le situazioni dove il decollo da terra può essere complicato. Il drone È lungo un piede (27 centimetri), pesa 530 grammi e ha i quattro bracci del rotore caricati a molla che si innestano in posizione in meno di un decimo di secondo dopo il lancio del drone.

Per far volare SQUID, i ricercatori lo sparano da una macchina da lancio pneumatica del tipo usato per gli allenamento dai giocatori di  baseball modificata , che gli dà una velocità iniziale di circa 50 km/h. I rotori di SQUID iniziano a funzionare circa 200 millisecondi dopo il lancio e secondo i ricercatori  il quadricottero è “stabile e sospeso” in meno di un secondo. Molto più veloce di un decollo tradizionale da terra. Lanciare un drone balisticamente è decisamente più veloce che farlo da fermo, ma l’altro grande vantaggio che SQUID ha è la flessibilità. Un lancio balistico significa che SQUID può essere sparato da oggetti in movimento, come dimostrano i ricercatori sparando dal retro di un camioncino lanciato a 80 km/h.

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Questo tipo di scenario di lancio ha parecchie utili applicazioni. I soccorritori di emergenza e le unità militari potrebbero lanciare droni per sorvegliare l’area senza fermarsi, ad esempio. Ma visto che uno dei “papà” del calamaro volante è la NASA, hanno pensato subito che i droni balistici potrebbero anche essere utili per l’esplorazione dello spazio, con il lancio di “velivoli a motore rotante” lanciati da lander e dirigibili. “Un drone espande notevolmente l’intervallo di raccolta dei dati di un rover e consente l’accesso a siti che un rover troverebbe impraticabili”, scrivono i ricercatori.

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Questo non è il primo drone lanciato balisticamente mai realizzato, certo. Ma di solito  utilizzavano design ad ala fissa invece di multirotore, che hanno una autonomia, velocità  stabilità maggiori ma sono meno manovrabili e possono essere più difficili da pilotare. Il design SQUID sembra più convincente, tanto che i suoi creatori progettano  prototipi più grandi e “versioni specifiche per missioni su Marte e Titano“.

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