Grecia: il Governo vuole droni propri, e intanto li compra da USA e Israele

La Grecia in Europa è tra le nazioni rimaste più indietro, colpa soprattutto di una grave crisi economica iniziata anni fa e dalla quale la nazione ellenica non riesce ancora a rialzarsi.

Eppure la voglia di recuperare terreno non manca, così come le iniziative, anche e soprattutto in campo tecnologico. Giorni fa, ad esempio, il ministro della difesa Nikos Panagiotopoulos ha dichiarato, durante un discorso tenuto in Parlamento, che presto la Grecia inizierà a fabbricare droni in casa, con lo scopo di rendersi indipendente rispetto ad una tecnologia che in tutto il mondo si è già avviata a diventare lo standard della dotazione militare di domani, ma anche con il fine di mandare un messaggio forte e chiaro agli altri Paesi che affacciano sul Mediterraneo: “Ci siamo anche noi”.

Non è una novità infatti che, negli ultimi tempi, la tensione in quella zona del mondo sia tornata precipitosamente a salire, specie per via del recente accordo sui confini marittimi raggiunto tra Turchia e Libia (nel cui territorio è precipitato, non troppo tempo fa, anche un drone italiano). E infatti, in attesa di riuscire a sviluppare una tecnologia in casa, il Governo greco ha già approvato l’acquisto di tre droni militari made in USA e due di produzione israeliana, che verranno impiegati per la sorveglianza di una vasta area che va dal Mar Nero fino alla Libia.

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