USA: FAA annuncia nuovi sistemi per identificazione e tracciamento remoto dei droni

La normativa americana sui droni e quella europea che si appresta ad entrare in vigore la prossima estate convergono sempre di più, e di pari passo vanno anche le tecnologie che dovranno sostenere il futuro scenario in cui voleranno non solo i droni dei privati (professionisti o semplici appassionati) ma anche quelli delle consegne, in spazi aerei sempre più affollati che dovranno poter essere controllati in modo semplice e veloce dalle forze dell’ordine, al fine di garantire la sicurezza di tutti.

Per questo la FAA, ossia l’equivalente americano della nostra ENAC, ha annunciato di stare implementando un nuovo sistema che permetta di identificare e tracciare in remoto qualunque drone, ottenendo informazioni sulla posizione, sul punto di decollo, e così via. Queste informazioni verranno trasmesse in tempo reale dal drone alle forze dell’ordine, che in caso di volo non autorizzato potranno risalire in pochissimo tempo anche alla persona che ha registrato il velivolo.

Ad ogni drone verrà associato un identificativo univoco, il che permetterà al sistema di controllo di elaborare in diretta una mappa di tutti i velivoli effettivamente in volo in una precisa sezione di spazio aereo. Per tutelare la propria privacy, sarà possibile per gli operatori generare un numero di sessione random ad ogni nuovo volo, mostrando quello invece del codice ID assegnato.

assicurazione per droni con tutela legale

Meglio tardi che mai?

La prospettiva di cieli più ordinati e controllati, prima di tutto da un punto di vista tecnologico e poi normativo, porta sicuramente ottimismo sullo sviluppo di un business, come quello del drone delivery, la cui esplosione è per troppo tempo rimasta contratta proprio per via delle giustificate riserve sul pericolo che tra i tanti droni anonimi in volo sulla testa delle persone si potessero confondere facilmente anche i velivoli di criminali e terroristi.

A parole, insomma, i nuovi sistemi annunciati dalla FAA sembrano incoraggiare tutto il settore, ma la sensazione è che i principali attori (Amazon, UPS ed altre aziende) siano ancora terribilmente scontenti, per via dell’enorme ritardo di tempo che si è accumulato. Sono trascorsi anni da quando il Congresso ha richiesto alla FAA di occuparsi dello sviluppo del settore, e nel 2016 (ormai oltre 3 anni fa) fu addirittura una legge a chiedere alla Federal Aviation Administration di sviluppare entro il 2018 un sistema come quello che solo in questi giorni ha annunciato.

Attenzione però, “annunciato“. Infatti le tempistiche dichiarate dalla FAA parlano di un periodo di transizione di 3 anni entro i quali tutti i produttori di droni dovranno adeguarsi per essere compatibili col nuovo sistema di identificazione remota. Ci vorranno ancora 3 anni, insomma, prima di vedere davvero all’opera i cambiamenti di cui si parla tanto, senza considerare che il conto alla rovescia, oltre ad essere davvero molto lungo, non può ancora iniziare, perché bisogna attendere il necessario periodo di raccolta di pareri pubblici sulla proposta, con tanto di inevitabili aggiustamenti e versione definitiva del regolamento.

Categorie News