Misteriosi droni innervosiscono i farmer del Colorado

Nessuno sa ci chi siano né cosa stanno facendo. Misteriose formazioni di droni lunghi un metro sorvolano di notte le praterie di Colorado e Nebraska. Potrebbero essere voli perfettamente legali, ma man mano che il mistero s’infittisce i residenti si preoccupano. E ora investiga anche la FAA, l’ENAC americana.

Il centralino degli sceriffi delle contee di Yuma e Philips è rovente: da giorni compatte formazioni di grandi droni sorvolano nottetempo le praterie, senza che nessuno sappia di chi siano e cosa stiano facendo.

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Todd Combs, lo sceriffo della Contea di Yuma (Colorado, USA)

Droni rispettosi delle regole, in ogni caso: lo sceriffo della contea di Yuma, Todd Combs;   in un post di Facebook ha setto che a quanto pare i droni restano ad almeno a 150-200 piedi (50-70 metri) di distanza da edifici e persone e stiano volando nello spazio aereo controllato dal governo federale. Ma le operazioni notturne allarmano lo stesso gli abitanti, specie i farmer dei ranch più isolati, che si dicono “molto nervosi e ansiosi”.

“Alla gente non piace l’ignoto perché sconvolge l’equilibrio delle nostre vite”, ha scritto lo sceriffo Combs. I funzionari della contea di Yuma e Phillips hanno affermato di non credere che i droni siano in qualche modo illegali o pericolosi: “Ci sono molte teorie su ciò che sta succedendo, ma a questo punto, è tutto quello che abbiamo. Penso che ci sentiamo tutti un po’ vulnerabili per l’intrusione della privacy a cui siamo abituati nella nostra comunità rurale, ma io non ho una soluzione in questo momento. Tutto quello che posso dire ai miei compaesani è di non farsi prendere dalla paura dell’ignoto” conclude lo sceriffo.

Diverse agenzie dovrebbero partecipare a una riunione sulla questione dei droni, e il  senatore Cory Gardner del Colorado ha dichiarato di monitorare attentamente la situazione: “Sono stato in contatto con la FAA per quanto riguarda la pesante attività di droni nel Colorado orientale e mi hanno assicurato di aver aperto un’indagine completa per scoprire la fonte e lo scopo dei droni”, ha twittato.

I misteriosi sorvoli sono capitati proprio mentre la FAA ha proposto nuove regole che richiederanno alla maggior parte dei droni di utilizzare una tecnologia ID remota che consentirà alla FAA, alle forze dell’ordine e alle agenzie di sicurezza federali di identificare i droni che volano nella loro giurisdizione: esattamente come il transponder europeo che tutti dovremo montare sui droni oltre 250 grammi a partire da questa estate (sempre che  EASA sarà pronta davvero). Al momento, negli USA un milione e mezzo di droni e 160.000 piloti remoti sono già registrati presso la FAA, mentre da noi gli hobbisti avranno tempo fino a luglio per registrarsi a D-Flight.

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