Ecco PigeonBot, il drone piccione che vola con ali piumate

Via le eliche, dentro le ali. Meccaniche, sì, ma con tante piume proprio come un vero uccello. Questa è, in sostanza, la ricetta alla base di PigeonBot, il drone-piccione sviluppato da un team di ricercatori della Stanford University in California.

Il prototipo, piuttosto semplice, potrebbe far pensare ad un progetto universitario di livello basilare, eppure non è così, perché alla base del modello c’è la volontà di creare un drone che risulti più agile dei suoi più normali colleghi, soprattutto in caso si voglia curvare in uno spazio molto ristretto.

Il segreto di PigeonBot, oltre al suo frame estremamente leggero, sta nell’unica elica rimasta a bordo, che si trova – come in alcuni aerei – sul muso. In questo modo è in grado di muoversi con facilità anche in ambienti densi di ostacoli, come quelli delle foreste o dei centri urbani, dove i danni a cose o a persone dovuti alla sua eventuale caduta sarebbero notevolmente ridotti non solo per via del suo infimo peso, ma anche delle sue soffici ali piumate, che offrono garanzie di sicurezza degne dei migliori paraeliche.

Oltre a questo, PigeonBot renderà più semplice studiare meccanica e dinamica del volo degli uccelli, che riproduce in maniera molto fedele.

Forse non riusciremo a vedere completato questo prototipo di drone uccello (David Lentink, docente a capo del laboratorio di Bio-Inspired Research & Design di Stanford, sta lavorando all’implementazione di una coda piumata che possa fare il paio con le ali), come magari potrebbe non finire mai sugli scaffali dei nostri negozi, eppure PigeonBot ci ricorda che, sebbene le esigenze di produzione abbiano di fatto determinato una quasi sovrapposizione tra le parole “drone” e “quadricottero”, il mondo della ricerca sui droni prosegue il suo lavoro senza smettere di ispirarsi alla natura, a volte intraprendendo strade tanto affascinanti quanto difficili da seguire (vedi il caso del mini drone libellula DelFly), a volte invece creando delle macchine talmente verosimili rispetto all’idea originale che si fa fatica a distinguerle (come nel caso dei droni colomba cinesi per lo spionaggio).

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