DJI Mavic Air 2: primo contatto e impressioni a terra

Un nuovo quadricottero si inserisce a forza nel panorama internazionale dei droni, stiamo parlando del Mavic Air 2 che sulla carta ha ottime potenzialità di conquistare una buona fetta di mercato nel settore prosumer.

A differenza del suo predecessore, il Mavic Air da noi provato in anteprima italiana nel 2018, il Mavic Air 2 sembra avere connotazioni ben precise e si intrufola, senza tanti mezzi termini, tra il Mavic Mini e la serie dei Mavic 2. Due anni fa, invece, il Mavic Air prima serie fece fatica a trovare una collocazione con l’allora team leader DJI Spark, e il Mavic 1. Era decisamente molto bello e accattivante, era pieghevole e piccolo, ma troppo pesante per essere utilizzato nella categoria dei trecentini (dove regnava il piccolo Spark), e sopratutto non aveva una connessione robusta come il Mavic, essendo basata solo sul protocollo WiFi.

Mavic Air 2, trasmissione video e controllo del drone molto sicuri, stabili e ben oltre le normative vigenti

Il Mavic Air 2 invece utilizza il protocollo Ocusync 2 che gli garantisce con la modalità FCC – che viene attivata solo nei Paesi che lo permettono, ad esempio gli Stati Uniti – una range di controllo e ricezione delle immagini in diretta dal drone, di oltre 10 km.

Il che significa che in modalità CE utilizzabile in Italia e in Europa si riduce di parecchio, ma gli lascia comunque un ottimo margine di manovrabilità ben al di sopra dei limiti legali e sopratutto senza mai avere lag video o disconnessioni.

Contenuto della confezione e componenti inclusi

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Senza voler fare un vero e proprio unboxing, e informandovi che in quest’altro articolo trovate anche la recensione completa di prova di volo del Mavic Air 2, vediamo brevemente cosa si trova all’interno della confezione del Mavic Air 2 gentilmente concessoci per la prova dai responsabili del dji-store.it.

Nella versione standard troviamo:

  • il drone
  • il radiocomando
  • 6 eliche (4 da montare e 2 di riserva)
  • un carica batterie con spina di rete italiana
  • una serie di cavi corti per la connessione tra il controller e lo smartphone che comprendono connessioni USB type C, microUSB e Lighetining
  • un paio di stick del radiocomando di scorta
  • un cavo USB type C abbastanza lunghetto.

Dotazione ridotta all’essenziale, addirittura rispetto alle precedenti confezioni le eliche di ricambio sono solo una destrorsa e una sinistrorsa, ma sufficienti a mettere in volo il Mavic Air 2 con tutto quello che gli serve.
Tra le cose che in effetti possono servire, certamente farebbe comodo una Micro SD da inserire nello slot laterale, ma il DJI Mavic Air 2 come il suo antenato, in effetti ha già una memoria interna da 8 Gbyte, molto utile in caso di fastidiose dimenticanze della scheda di memoria.

Telaio del Mavic Air 2, costruzione robusta e solida

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Qualche voce di corridoio o leak, per usare un termine inglese che va tanto di moda tra gli smanettoni e appassionati di tecnologia, lo avevano descritto come costruito con plastiche poco resistenti. Tipo quelle leggere del Mavic Mini per intenderci, dove occorre molta attenzione a non torcere eccessivamente le braccia anteriori o posteriori.

Ma se sul Mini hanno voluto/dovuto risparmiare sui grammi, lo stesso non si può dire del Mavic Air 2. Diremmo che è parecchio solido e robusto e sembra proprio di avere in mano un Mavic 2 leggermente meno lungo e largo. Le braccia si aprono con facilità e senza intoppi, mai nessun cedimento o incertezza sino alla perfetta apertura degli stessi e relativo alloggio nelle proprie sedi.

Robustezza e costruzione promosse a pieni voti quindi.

Tanti sensori per l’atterraggio e l’evitamento ostacoli

Nella parte inferiore del drone troviamo tutta una serie di componenti elettronici, molto utili e apprezzati, oltre ai sensori per il posizionamento VPS, cioè anche in ambienti al chiuso e senza ricevere i segnali della costellazione dei satelliti con relativi segnali GPS o Glonass, anche un led e alcuni sensori.

La luce a Led viene utilizzata dal Mavic Air per migliorare la precisione dell’atterraggio in ambienti poco luminosi e/o può essere accesa alla bisogna anche manualmente dal pilota, tramite la applicazione o l’assegnamento di un tasto funzione.

Il Mavic Air 2 è dotato del sistema anti collisione denominato APAS. Già presente nella vecchia versione Mavic Air, viene riprodotto con maggiori funzionalità nella attuale versione 3.0, durante le missioni di inseguimento soggetto ed aggiramento ostacoli (qui trovate il test di volo dell’APAS 3.0 del Mavic Air 2).
Per ottenere queste prestazioni, il DJI Mavic Air 2 ha un paio di sensori frontali e un paio di sensori posteriori, ma nessuno sui fianchi, quindi attenzione alle manovre automatiche laterali.

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assicurazione per droni con tutela legale

Il proteggi gimbal risulta ben progettato e costruito, e pare svolgere molto bene il proprio lavoro di protezione della preziosa camera anteriore con sensore da 1/2,3 di pollice che per inciso, grazie al gimbal a 3 assi che ammortizza le vibrazioni, ne permette il movimento a destra e a sinistra anche in alto sino a 24 gradi. Nulla a che vedere con la movimentazione del Parrot Anafi, ma molto comoda per un certo tipo di riprese. A proposito, sembra che comunque le eliche non vengano inquadrate.

La telecamera permette di scattare foto a 12 Mpx e anche in sovrapposizione sino a 48 Mpx. Scatti in modalità Smart, HDR o AEB (Bracketing). Supportato anche il formato RAW con estensione DNG o DNG + JPG. Dal punto di vista dei video arriva a registrare alla risoluzione di 4K sino a 60 Fps con un bitrate di 100 Mbps.

Analizzeremo in un prossimo articolo le capacità video fotografico di questo DJI Mavic Air 2, ma per ora continuiamo le analisi a terra. Come primo approccio.

Un radiocomando o controller con forme diverse dai soliti Mavic

immagine di controller dji mavic air 2 DSC 4431

Appena visto il radiocomando nelle foto di presentazione del nuovo Mavic Air 2, ci era proprio piaciuto poco. Sembrava enorme rispetto alla ultima generazione di controller della serie Mavic 1 e 2 e Mini. Tra l’altro non si capiva perché avesse un simile figura, quando non è inserito al suo interno nemmeno un piccolo display LCD. E chissà quanto sarebbe pesato.

Invece bisogna dire che una volta impugnato saldamente spariscono tutti i dubbi. Dietro ha un paio di inserti in gomma che ne favoriscono un ottimo grip anti scivolamento. Il peso in effetti non è assolutamente eccessivo, ma ben proporzionato all’oggetto che si stringe tra le dita.

Stupisce certamente l’alloggio per lo smartphone che adesso si trova nella parte superiore del radiocomando e non in quella inferiore in mezzo alle chele apribili del controller. Certo non ci stanno dei tablet eccessivamente grandi, tipo un mini iPad ad esempio, ma uno smartphone con display abbondante trova un posizionamento senza problemi.

Molto interessanti anche le scanalature in gomma che evitano lo schiacciamento involontario dei bottoni di accensione o del volume che si trovano solitamente sui lati del telefono.
L’attacco nel quale inserire il corto cavo che va dalla radio al cellulare è posizionato sulla parte superiore del controller e dà veramente pochissimo fastidio. Nessun cavo penzolante a rischio di essere staccato.

Le antenne del radiocomando sono contenute nella parte superiore della slitta estraibile che alloggia il device. In poche parole non sono ostruite da nulla e posizionate in modo da avere sempre la massima esposizione e direzione verso l’alto dove vola il drone. Certo se si gira in circolo, e ci si troverà abbastanza lontani, occorrerà puntarle con precisione, ma questo va fatto in genere e per sicurezza, con qualsiasi sistema a pilotaggio remoto.

immagine di DSC 4439 mavic air 2 controller vista inferiore

Come sono disposti i comandi principali sul controller

Anche la modalità di scatto delle foto e registrazione dei video cambia. Mentre in precedenza si usavano due tasti presenti agli angoli superiore del controller, ora il pulsante di attivazione si trova solo nell’angolo destro in alto e lo switch che ne permette il cambio si trova nelle vicinanze, ma sull’ampia superficie della radio.

Uno slider per il cambio di modalità di volo: tripod, normale, sport.
Un tasto funzione programmabile da applicazione DJI Fly.
Il classico pulsante di Return to Home e diametralmente opposto quello di accensione.
Nell’angolo in alto a sinistra, la rotella per cambiare l’inclinazione del gimbal.
Subito sotto i 4 ledi bianchi che indicano la carica della batteria.
Unico difetto: non troppo luminosi in presenza di forte luce esterna.
Nella parte inferiore si trovano i due incavi per inserire gli stick amovibili durante il trasporto e una presa USB type C, per la ricarica e gli aggiornamenti firmware tramite cavo e computer.

Piccoli difetti o imperfezioni a nostro avviso

Per quanto riguarda la scocca del Mavic Air 2, come già affermato, la costruzione ci pare solida e robusta, il proteggi gimbal è ben fatto e facilmente asportabile, rispetto alle vecchie versioni del Mavic.
Una piccola imperfezione, se proprio la vogliamo trovare riguarda il pulsante di accensione
Dobbiamo dire che  4 led che possono fungere da luci di navigazione, e orientamento, sono ben posizionati e luminosi.
Non altrettanto possiamo dire dei piccoli led situati sul pulsante di accensione presenti in ogni batteria.
Rispetto a quelli standard DJI, sono più piccoli e meno intensi a nostro avviso.
Di fatto ben poco visibili durante un forte sole. Certo è vero che alla fine occorre prestare attenzione solo al momento della attenzione o dello spegnimento del drone e che la carica della batteria si può ricavare anche dalla applicazione, ma una indicazione in più non fa mai male.

immagine di DSC 4455 led batterie poco visible mavic air 2 web

Per ora come primo approccio e considerazioni ci fermiamo qui. Vi lasciamo il link all’articolo principale sul Mavic Air 2 dove enunciamo tutte le peculiarità e le caratteristiche tecniche del drone, con la promessa di fare ulteriori test e prove, nei prossimi giorni.

DJI Mavic Air 2 dove acquistarlo

Il Mavic Air 2 è acquistabile da tutti i rivenditori ufficiali del noto marchio asiatico. La versione da noi testata e provata ci è stata concessa da DJI ARS e si trova in vendita al prezzo di:

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