Amazon brevetta un sistema di drone-skilift

Quando a dicembre 2015 durante una gara di sci a Madonna di Campiglio un drone cadde sulla pista mancando di poco l’austriaco Marcel Hirscher, ci furono tante di quelle polemiche che il rapporto tra droni e sciatori sembrò compromesso per sempre (al netto del fondamentale contributo dei droni per ritrovare i dispersi e salvare loro la vita, anche in montagna).

Eppure qualche giorno fa Amazon ha brevettato un programma che potrebbe di nuovo far sbocciare l’amore tra le due categorie: un drone-skilift.

Già, perché Amazon ha immaginato la scena di uno sciatore che, trovandosi in una posizione lontana dagli impianti di risalita tradizionali, prende lo smartphone e, tramite app, richiede l’intervento di un drone da traino per arrivare in un punto elevato da cui poi ridiscendere sui propri sci. Il drone, che è facile immaginare decollerebbe da un hub situato nei pressi della principale stazione sciistica della zona, raggiungerebbe lo sciatore e, dall’alto, lascerebbe scendere una corda con all’estremità una sbarra a cui attaccarsi con le mani, per poi trainare lo sciatore verso la sommità che vuole raggiungere.

La stessa tecnologia e lo stesso sistema potrebbero essere sfruttati anche per i surfisti, quindi con un raggio di applicazione che andrebbe dal mare alla montagna.

Ovviamente si tratta solo di un’idea, tanto affascinante quanto probabilmente complicata da attuare nella realtà di oggi (Che percorso seguirebbe il drone per raggiungere lo sciatore senza rischiare di cadere in testa a qualcun altro? Quanto grande dovrebbe essere il velivolo per avere la forza di trainare una persona e la sua attrezzatura invernale per un certo periodo di tempo? Quali sarebbero i limiti e i rischi operativi in caso di condizioni meteo avverse e soprattutto temperature molto basse?), ma se c’è una cosa che Amazon ha dimostrato negli ultimi anni, in cui è riuscita a mettere in pratica solo una piccolissima parte dei tanti progetti innovativi sviluppati sui droni, particolare quelli dedicati al delivery, è che l’azienda possiede la pazienza e soprattutto le spalle larghe per poter attendere tempi più maturi. E nel frattempo si dedica a mettere sotto brevetto decine e decine di idee, consapevole che in un modo o nell’altro, prima o poi, potrà ricavarci qualcosa di utile. Forse molto.

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