Sono anni che il corpo dei Marines americani utilizza anche i droni, soprattutto a scopo di ricognizione e supporto tattico alle truppe sul campo (qui un articolo del 2018 in cui i militari erano alle prese con gli sciami di droni).
Questa volta, però, il video che arriva dal canale Youtube di Defense Now ci mostra una serie di esercitazioni incentrate sull’uso di una nuova arma, chiamata “Drone 40“, costituita da un apparentemente semplice drone e una granata esplosiva ad esso collegata.
Di dimensioni ultra compatte, facile da trasportare come ulteriore elemento di poco ingombro all’interno della dotazione standard dei militari, il drone viene impugnato da un soldato (ha una struttura verticale ergonomica) e fatto decollare dalla sua mano. Una volta in aria, col radiocomando può essere utilizzato come arma kamikaze per far esplodere un obiettivo specifico oppure può stazionare in hovering creando una sorta di barriera aerea di mine pronte a detonare.
Si tratta insomma di un’arma delle dimensioni e della pericolosità di una granata, che però grazie al drone può essere fatta arrivare molto più lontano di quanto non si riesca a lanciare quelle tradizionali, con la possibilità inoltre di colpire il target in modo molto più preciso, soprattutto riuscendo a tenere le truppe a una distanza di sicurezza maggiore.
Secondo le specifiche, il drone può restare in aria per un’ora, viaggiare ad una velocità fino a 45 miglia orarie (circa 72km/h) e coprire una distanza massima di 12 miglia (quasi 20 km) prima di esplodere.
Come sempre, ricordiamo che test ed esercitazioni del genere non assicurano che tali dispositivi vengano poi effettivamente utilizzati in scenari bellici.