Whisper Beam: un nuovo sistema per ricaricare i droni a distanza

Da anni l’approvvigionamento energetico dei droni è al centro dello sviluppo della loro tecnologia. Come dispositivi volanti, infatti, devono scontare il rapporto diretto tra capacità della batteria che li alimenta e il peso che devono tenere in volo: al crescere dalla prima grandezza cresce inevitabilmente anche la seconda.

Per questo i progressi dal punto di vista dell’autonomia di volo sono generalmente più faticosi di quelli che riguardano altre performance di questi mezzi, e per questo, oltre sul miglioramento dell’efficienza delle batterie in sé, molti studi si concentrano su sistemi di ricarica remota direttamente in volo, che evitino quindi di dover interrompere la missione per tornare a terra e sostituire la batteria quasi scarica con una piena di energia. Negli anni abbiamo assistito a diversi progetti di ricarica remota dei droni mentre sono in volo: ci sono stati quelli che puntavano sui raggi laser e quelli che invece sfruttavano la tecnologia delle microonde.

Ora però sul tavolo c’è un’innovazione che, secondo Electric Sky che ne ha registrato il brevetto, permetterà di superare questi sistemi. Si chiama Whisper Beam, che letteralmente starebbe per “Raggio sussurro”, un nome che deriva dal suo funzionamento ispirato alla dinamica acustica delle “Whispering Gallery“, ossia le gallerie dei sussurri in cui, grazie all’effetto cupola, le onde sonore vengono rimbalzate in modo tale per cui chi si trova in un preciso punto distante dalla fonte può udire il suono in modo più forte rispetto a chi si trova nelle sue vicinanze.

Robert Millman, CEO di Electric Sky ed ex collaboratore della società spaziale Blue Origin di Jeff Bezos, spiega che “La tecnologia Whisper Beam è l’equivalente elettromagnetico della galleria dei sussurri. In una galleria dei sussurri può ascoltare lo speaker soltanto un singolo ascoltatore nella stanza e nessun altro, nemmeno quelli che si trovano tra loro due. Il suono per loro è troppo debole per essere udito”.

Per lo stesso principio, il sistema di ricarica dei droni a distanza basato su tecnologia Whisper Beam può dare energia a un drone mentre è in volo, col vantaggio che, rispetto agli altri sistemi finora provati, l’energia non si affievolisce man mano che si allontana dalla fonte, ma anzi aumenta di intensità proprio nel punto in cui arriva al ricevitore.

Whisper Beam quindi sfrutta onde radio focalizzate esattamente sul ricevitore di bordo dell’UAV, onde che per tutto il percorso trasmettono poca energia ma solo fin tanto che non raggiungono il punto di arrivo. Secondo gli esperti di Electric Sky ciò che ha impedito finora l’adozione di una tecnologia del genere è stato soprattutto il costo di sviluppo.

Jeff Greason, inventore del Whisper Beam e direttore tecnico dell’azienda, afferma infatti che “È un mito che la trasmissione di energia su lunga distanza sia impossibile, semplicemente non è mai stato economico”. Ed è proprio l’aspetto della riduzione dei costi uno dei punti centrali del programma di Electric Sky, che sta lavorando allo sviluppo del suo concept di alimentazione remota dei droni in volo (la prima fase riguarda gli sciami di droni a breve distanza) grazie al finanziamento di 225mila dollari ricevuto dalla DARPA (l’Agenzia per i progetti di ricerca avanzata di difesa) che fa capo al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ed è incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare.

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