Droni FPV Racing intervista a Luisa Rizzo, una campionessa anche nella vita

Chi è appassionato di Droni da FPV racing, quei piccoli quadricotteri che volteggiano e volano a velocità superiori o vicine a 140 km/h non può non conoscere Luisa Rizzo, un vero e proprio orgoglio italiano, spesso sul podio della principali FPV Legue mondiali e per tre volte consecutive campionessa italiana.


di Michele Caffagni

Intervista a Luisa Rizzo campionessa di drone FPV Racing e campionessa anche nella vita.

 

Parlaci un po’ di te in terza persona, di quanto ti alleni, dei tuoi studi, della tua vita in generale…di quello che vuoi dire di Luisa.

Sono Luisa, ho sempre vissuto seduta su una carrozzella elettrica perché affetta da Atrofia Muscolare Spinale. Ma questo non ha mai cambiato il mio modo di vivere e di vedere il mondo e la vita.
L’ho sempre presa come una spinta in più per dare sempre il meglio di me in qualsiasi cosa.
Ho studiato lingue a scuola e ora faccio l’università, studio arte, musica e spettacolo. Mi piacerebbe diventare regista e filmmaker, è uno dei modi che ho per esprimere me stessa e quel che ho dentro.
La mia più grande passione, però, è lo sport: pratico il drone racing da ormai circa 5 anni. Volando ad alta velocità riesco a dimenticare la mia condizione fisica, mi sento libera da tutto e posso sentire l’adrenalina che ogni sportivo ama provare nella competizione.
Per dirlo con parole più semplici, quando volo mi sento viva. E posso gareggiare con tutti indipendentemente dalle difficoltà fisiche, non esistono differenze e siamo tutti sullo stesso piano.

immagine di luisa rizzo campionessa drone fpv racing
Luisa Rizzo, campionessa di drone FPV Racing

Come hai conciliato lo studio, la malattia e la passione per i droni fpv?

Non è mai facile conciliare tutto tra studio, cure e fisioterapia, e sport. Riesco comunque ad incastrare tutto, dedico del tempo a ogni cosa, e penso che la chiave per riuscirci sia proprio la passione e la volontà. Oltre a volare con i droni FPV, gioco anche a calcio in carrozzina, proprio perché senza sport non so vivere. Ma anche se sembra essere tutto molto difficile da conciliare, sono cose che amo fare, per cui alla fine trovo sempre un modo. Certo, a volte si devono fare dei sacrifici, ma senza questi non si possono sempre raggiungere gli obiettivi.

Quanto è stata importante la presenza del tuo papà e della tua famiglia? Sia con i droni che per il resto

La presenza e il supporto della mia famiglia è fondamentale per me. Se non avessi la fortuna di avere un papà come il mio, probabilmente non potrei fare niente di tutto ciò che faccio ora. E probabilmente non sarei neanche la persona che sono oggi. Con lui facciamo un vero e proprio lavoro di squadra, mi aiuta a disegnare e assemblare i droni, io poi li metto a punto, ogni tanto ci confrontiamo sul da farsi. Poi in pista è sempre al mio fianco, mi guarda ma è come se corresse con me. Allo stesso modo, se non ci fosse mia madre non potrei viaggiare così facilmente. Ma ancora più importante, è il supporto che mi danno, qualsiasi cosa io scelga di fare. Sono fondamentali per me.

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Parlaci del campionato in Italia e delle tue trasferte all’estero. (Le squadre o le tue gare più belle o difficili, i posti che ti sono piaciuti di più o di meno e come sono i dronisti all’estero)

Il campionato italiano FAI, così come la Coppa Italia DRF, crescono e si evolvono ogni anno. A fine 2021 ho vinto il terzo campionato italiano consecutivo e la seconda coppa Italia di fila.
Tra le gare più belle e memorabili sicuramente ci sono quelle in notturna: era uno spettacolo sia per noi piloti sia per chi poteva guardare dall’esterno. Anche all’estero ci sono stati e ci sono tanti bei eventi, a partire dalle gare dagli amici tedeschi a finire ai mondiali in Cina. Hai anche la possibilità di incontrare nuove persone, fare amicizia, vedere posti diversi.
Mi sono rimaste molto impresse la Cina e la Turchia, posti molto diversi ma ognuno con le sue particolarità e bellezze. In generale nelle gare c’è sempre un bel clima amichevole tra i piloti, anche tra rivali.
È una competizione bella, che rende tutto ancora più divertente. Fuori amici, in pista rivali: quando tiri giù i goggles non ce n’è per nessuno! Ma è bello riprendere a ridere e scherzare appena finita la heat di gara. Perché alla fine non è solo la competizione o l’agonismo a rendere bella una disciplina come l’FPV Drone Racing, ma anche tutto ciò che si crea intorno: amicizie, ricordi, risate, momenti indimenticabili che ti restano nel cuore per tutta la vita.

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Cosa ne pensi dell’Fpv in Italia?

L’FPV in Italia è in continua evoluzione, sono cambiate molte cose già da quando ho iniziato io a fare le mie prime gare. Ma abbiamo ancora molto da migliorare e ci stiamo lavorando, anche per quanto riguarda i regolamenti, anno dopo anno. Abbiamo ancora tanta strada da fare, ci sono tante persone che stanno facendo di tutto per portare questa disciplina ai massimi livelli anche in Italia e io sono fiduciosa.

Quali obiettivi ti poni per il tuo futuro?

In futuro spero di realizzare ancora molti dei miei sogni. Quest’anno farò del mio meglio per portare a casa anche il quarto campionato italiano consecutivo e magari anche la coppa Italia, anche se non sarà per niente facile. Ma è proprio per questo che sarà ancora più bello.
Del resto una vittoria senza rivali o senza combattere non avrebbe lo stesso valore. A breve ricomincerà anche la stagione della Drone Champions League, in cui corro insieme al mio team XBlades Racing, che ringrazio sempre per il supporto.
Spero di ottenere buoni risultati anche lì, di sicuro darò il massimo.
Per il resto spero di poter lavorare con i droni anche nel mondo del cinema, sto studiando anche per questo, e magari avrò anche tante soddisfazioni dal calcio in carrozzina.
Lo scopriremo solo vivendo!

 

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