L’EMSA, ossia l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) ha reso noto di avere in programma di promuovere, assieme all’Agenzia federale marittima e idrografica, una nuova campagna di monitoraggio delle emissioni su larga scala, utilizzando aerei a pilotaggio remoto.
Le operazioni, il cui inizio è previsto verso la fine di questo mese nell’area del Mar Baltico, saranno svolte in particolar modo da un drone equipaggiato con degli speciali sensori in grado di misurare il contenuto di zolfo all’interno delle emissioni prodotte dalle navi, che nella zona di controllo del Mar Baltico (SECA) non deve superare il livello dello 0,10% in rapporto al carburante, per individuare eventuali violazioni di questo limite. Allo stesso tempo, il drone raccoglierà anche immagini aeree multispettrali a scopo di rilevamento idrografico.
Più nel dettaglio, il drone decollerà dal sito di forze armate tedesche Stabehuk, sulla costa est dell’isola di Fehmann, e sorvolerà alcune navi selezionate tra quelle che transiteranno attraverso l’omonimo stretto seguendo la rotta Kadetrenden.

Se lo studio dei loro gas di scarico indicherà una possibile presenza eccessiva di zolfo all’interno del loro carburante, queste potranno essere soggette ad un’ispezione al primo porto di attracco, con tanto di raccolta di alcuni campioni dai serbatoi.
Ma i droni non saranno usati solo a scopo di controllo ambientale, perché durante il loro tragitto aereo verranno impiegati anche per raccogliere immagini multispettrali che permetteranno una mappatura tridimensionale della costa e che, nelle acque poco profonde, permetteranno anche di estrarre valori batimetrici.
Questa campagna di EMSA sarà anche un’ulteriore ed importante occasione di collaborazione tra team di diverse nazionalità, in quanto dei voli dei droni si occuperà la società norvegese Nordic Unmanned, mentre i sensori e le sofisticate capacità di analisi dei gas di scarico delle navi sono fornite dalla società danese Explicit ApS.




