Puglia: OliveMatrix porta droni, trappole smart e robot tra gli ulivi

Sono partite giorni fa in Puglia le operazioni coi droni nell’ambito del progetto OliveMatrix, sostenuto da Coldiretti, PugliaOlive, Impresa Verde Puglia, CREAA, Cetma, Exprivia, Uniba e Unifg, che mira a introdurre nell’intera filiera olivicola pugliese sistemi tecnologicamente avanzati per migliorare la produzione e la produttività, e ridurre l’impatto ambientale delle colture.

L’agricoltura 4.0, forte di importanti investimenti, sta lentamente portando nelle campagne italiane una rivoluzione digitale basata sull’adozione di strumenti di monitoraggio, analisi e operazioni ultra innovativi, come droni, robot, software e Internet of Things, con lo scopo di ridurre gli sprechi idrici e più in generale ottimizzare la gestione del suolo, delle risorse e delle colture allo scopo di aumentarne la produttività.

Giorni fa c’è stato il primo volo del drone su un uliveto, con lo scopo di valutare dall’alto la consistenza delle chiome degli ulivi, le condizioni del terreno e i fabbisogni delle colture.

“Dai droni terrestri e aerei a guida satellitare a centraline meteo di ultima generazione, dalle smart trap con videocamera contro gli insetti nocivi ai sistemi di irrigazione automatizzata e controllata a distanza tramite app per risparmiare acqua e temporizzare gli apporti idrici alle coltivazioni, è in atto – aggiunge Coldiretti Pugliaun’evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio della Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra, il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici”.

Agricoltura 4.0 tra droni, smart trap e software

Non solo droni per monitorare dall’alto moltissimi aspetto del suolo e delle colture, ma anche trappole smart con fotocamere ad alta definizione, batterie ricaricabili collegate a pannelli solari e connessione internet per alert e controllo delle catture via remoto. Un esempio è Smart Trapp iScout, che ha un sistema fotografico integrato collegato a un software di riconoscimento visivo che consente il riconoscimento automatico delle catture. Poco pesante, può essere appesa ovunque ed è autonoma in quanto dotata di proprio pannello solare che ricarica la batteria. In questo modo gli agricoltori possono ricevere indicazioni sull’evoluzione della popolazione di insetti nocivi nel corso della stagione, utili a pianificare le modalità e i tempi con cui massimizzare l’efficacia dell’eventuale intervento.

Sempre più presenti sono anche le versioni modernizzate dei tradizionali mezzi agricoli, che sfruttano sistemi moderni di posizionamento GPS e connessione internet. “Secondo un’indagine condotta dall’Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari) e l’Università di Wageningen (Olanda) – spiega Coldiretti Puglia – le soluzioni di supporto alle attività in campo come le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni o i trattori con guida satellitare (Global Navigation Satellite System) rappresentano il 36% del mercato e sono fra le innovazioni più diffuse adottate in oltre 2 imprese su 5 (43%)”.

In generale, la superficie agricola interessata da questa rivoluzione digitale è di oltre 500mila ettari a livello nazionale, una quota pari al del 3-4% della superficie totale ma destinata a crescere nei prossimi anni, grazie ai vantaggi che l’adozione di strategie basate Big Data Analytics, “Internet delle cose” e innovazioni tecnologiche offrono in termini di risparmio sui costi e di sostenibilità ambientale (meno carburante, meno fertilizzante, meno dispendio idrico, meno pesticidi, etc).

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