Evidentemente gli avvertimenti e le misure standard non si stanno rivelando sufficienti negli USA a convincere diversi piloti non autorizzati a tenere i loro droni a terra nelle aree del Paese in cui divampano gli incendi, e dove i mezzi aerei dei vigli del fuoco, per svolgere le operazioni di emergenza connesse allo spegnimento e all’eventuale soccorso di persone o animali, devono poter contare sull’assoluta assenza di altri velivoli in quegli spazi aerei.
E se da noi in casi simili tiene banco la questione sull’aggiornamento tempestivo dei riferimenti normativi per sapere dove e come volare, evento piuttosto raro, negli USA la FAA, ossia l’equivalente della nostra ENAC, emette di continuo dei Notam relativi alle zone dove sono in corso le emergenze (qui i più recenti), in modo che chiunque sia al corrente del divieto di volo straordinario, e i piloti non autorizzati che decidono ugualmente di volare rischiano di incorrere in sanzioni che vanno da un minimo di 1000 dollari fino anche a 25 mila.
E dal momento che tali misure non riescono evidentemente a tenere del tutto a bada i curiosi (ma in alcuni casi anche i reporter freelance), ecco che a supporto delle squadre dei vigili del fuoco è scesa in campo anche l’FBI, con il preciso compito di neutralizzare i droni illegali. Le squadre FBI utilizzano dei sistemi anti droni portatili adattati a questo genere di contesti, con sensori che delimitano un perimetro virtuale intorno all’area delle operazioni di emergenza. Il sistema è in grado di identificare ogni velivolo non autorizzato che penetra all’interno dello spazio aereo, raccogliendone dati come l’altezza e la direzione di volo, la posizione esatta del velivolo e del controller, e di conseguenza anche del pilota.
“Quando il sistema individua il drone e identifica la posizione dell’operatore, possiamo passare l’informazione a una squadra di intercettazione in pochissimo tempo, così possono entrare in contatto col pilota e fargli riportare il drone a terra”, ha detto alla CNN James Peaco III, dell’FBI di Los Angeles. “La prima cosa che facciamo è ordinare loro di riportare indietro il drone, spiegando che c’è un incendio e far volare quel drone durante un incendio in una terra selvaggia è in realtà un crimine federale”.
Peaco ha anche raccontato che la maggior parte dei trasgressori dichiara di ignorare il divieto di volare coi droni vicino agli incendi, mentre altri dicono che pensavano di poter fare un breve video a patto di non intralciare il volo dei vigili del fuoco. Di solito, i trasgressori giudicati realmente ignoranti e in buona fede se la cavano con un richiamo ufficiale, e le sanzioni vengono elargite solo nei casi di infrazione reiterata o in quelli di palese ed intenzionale infrazione delle regole. Ad ogni modo, con il moltiplicarsi degli incendi nel Paese, anche queste infrazioni si fanno sempre più frequenti e numerose, perciò non sono da escludere interventi meno comprensivi e misure più aspre.




