Se un operatore o un pilota di droni, dopo essersi registrato gratuitamente consulta il portale online www.d-flight.it potrà notare una serie davvero molto vasta di macchie circolari e rettangolari che non sono solo in prossimità dei principali aeroporti italiani, ma sparsi su tutta la penisola.
Si tratta di superfici dedicate al decollo e atterraggio di aerei, elicotteri o idrovolanti.
Un problema noto quello della loro marcatura, dato che molte di loro sono inutilizzate da anni, tuttavia risultano non sorvolabili per coloro che muniti di droni, vogliano operare nelle loro adiacenze.
Spesso i recapiti indicati e relativi ai responsabili gestori della avio-idro-elisuperfici sono obsoleti.

L’Ente Nazionale Aviazione Civile in data 14 luglio 2022, come da consuetudine aeronautica, propone sul sul proprio sito due bozze di modifiche ai regolamenti:
• la prima relativa per l’appunto alla “Liberalizzazione dell’uso delle aree di atterraggio (Avio-idro-elisuperfici)
• la seconda invece sulla modifica al regolamento “REGOLE DELL’ARIA ITALIA” edizione 4 emendamento 1
Nel secondo caso, la modifica riguarda Le Regole dell’aria RAIT.3125 “Discese con paracadute” al fine di prevedere una trattazione specifica per le attività aviolancistiche effettuate, con paracadute alare, nell’ambito delle scuole di paracadutismo autorizzate dall’ENAC.
In sostanza poco interessano il mondo degli utilizzatori di droni o UAS sia a livello professionale sia a livello ludico/ricreativo.
I motivi che spingono l’Autorithy aeronautica italiana a modificare tale regolamento sono sostanzialmente due e derivanti da questioni di sicurezza aerea.
“La proposta di nuovo Regolamento riguardante la gestione delle aviosuperfici, termine con il quale si intendono ricomprese anche le elisuperfici e idrosuperfici, scaturisce dalla necessità di una revisione e aggiornamento della normativa che regola il settore delle aviosuperfici.” si legge nella lettera accompagnatoria a firma di Davide Drago e diretta agli interessati.
“In primo luogo, le previsioni contenute non sono allineate al quadro regolatorio europeo che, in attuazione delle previsioni del Regolamento basico (Reg. EU 1139/2018), ha innovato in modo significativo le regole disciplinanti sia il dominio OPS, relativo agli operatori aerei, sia il dominio ADR, relativo al settore infrastrutture.”
Si tratta quindi di un allineamento con le regole europee derivante dai suggerimenti di EASA si legge ancora nella nota di accompagnamento che prosegue con:
“n secondo luogo, la diffusione delle aviosuperfici e l’utilizzo frequente di tali infrastrutture da varie tipologie di operatori impone una evoluzione dell’impianto logico e fattuale teso a garantire che le stesse abbiano standard di sicurezza tali da non ridurre il livello di Safety del sistema dell’Aviazione nel suo complesso”
E infine il paragrafo che riguarda i droni: “In ultimo, ma non per importanza, lo sviluppo della tecnologia UAS e il crescente aumento dei servizi di impiego di tali aeromobili impone l’attuazione di un sistema efficace di controllo dell’ubicazione delle aviosuperfici e della tipologia di operazioni attive in modo da ridurre al minimo il rischio di interferenza tra l’operatività dell’aviazione tradizionale e quella con tecnologia UAS.”
La lettera di accompagnamento conclude con alcune spiegazioni:
“Per raggiungere questo obiettivo, il Regolamento richiama, da un lato, gli obblighi in capo all’operatore aereo ai sensi del Reg.EU 965/2012 e dall’altro prevede che il gestore dell’aviosuperficie sia un soggetto qualificato da ENAC. La qualificazione del soggetto deputato alla gestione dell’aviosuperfici, al momento non prevista, è stata ritenuta la misura essenziale per garantire un’elevazione del grado di safety delle infrastrutture.”
Si potrebbe quindi dedurre che i gestori delle idro-avioelisuperfici debba essere un soggetto qualificato dall’Ente il che probabilmente risolverebbe la questione della mancanza di un contatto possibile come spesso notato dagli operatori di droni che vogliano svolgere attività in quelle aree.
Inoltre si potrebbe anche pensare che una maggiore attenzione, con l’eliminazione delle superfici non più utilizzate e comunque un aggiornamento delle esistenti con una regolare pubblicazione sul portale D-flight, come previsto dal regolamento europeo, non possa far altro che migliorare la sicurezza aerea di tutti i mezzi manned e unmanned che impegnano lo spazio aereo italiano.
Tutta la documentazione, ivi compresa la lettera di presentazione, la bozza di modifica del regolamento e il modulo dei commenti si trova sul sito ENAC a questa pagina.
Ricordiamo che i commenti tramite l’apposito modulo potranno essere inviati entro il 60mo giorno a partire dal 14 luglio.




