Sebbene il vento sia una delle più importanti fonti rinnovabili a nostra disposizione e si parli diffusamente dei vantaggi dell’energia eolica come energia “pulita” su cui puntare, questo non significa che i sistemi per produrla non implichino anche degli aspetti negativi, primo fra tutti l’impatto sul paesaggio e l’uccisione di tanti volatili che, transitando in volo nei pressi degli impianti, finiscono spesso per essere risucchiati dai vortici d’aria generati dalle pale fino a venire abbattuti.
E se finora l’attenzione è stata posta soprattutto nei confronti degli uccelli, spesso colpiti davanti ai nostri occhi alla luce del sole, in secondo piano vengono generalmente relegate le stime sulle vittime che gli impianti eolici mietono tra la popolazione di pipistrelli.
Tra i vari studi e progetti in corso per cercare di affrontare il problema e ridurre le perdite, a sorpresa, ce n’è uno che chiama in causa i droni. In questo caso però non parliamo di droni come Chirocopter, un drone pensato proprio per studiare il comportamento di questi animali stando a diretto contatto con essi, confondendosi in mezzo agli sciami in volo, ma un drone che avrebbe lo scopo completamente opposto, ossia quello di spaventarli o comunque infastidirli, in modo (si spera) da tenerli lontani dalle (per loro) pericolose wind farm.
Come funziona
Come si vede nel video, il drone, un DJI Phantom 4 modificato rimuovendo camera e gimbal, ma equipaggiato con luci e dispositivi sonori, è in grado di emettere suoni e luci intermittenti e di forte intensità, che hanno il compito di infastidire la sensibilissima vista e l’udito dei pipistrelli. I ricercatori hanno utilizzato una combinazione unica di RADAR e LIDAR e registratori acustici per testare la loro tecnologia:
- il RADAR è stato usato per valutare l’influenza del dispositivo al di sopra della sua altezza di volo,
- il LIDAR è stato usato per valutare i suoi effetti al di sotto della quota di volo,
- i registratori acustici sono invece stati usati per monitorare, dal suolo e fino a 400 metri di altezza, l’attività dei pipistrelli.
Sono inoltre state registrate le distribuzioni notturne di diverse specie di pipistrelli in relazione all’altitudine, prima e dopo l’attività disturbante del drone. L’analisi ha evidenziato una netta differenza di efficacia tra quando il dispositivo deterrente era a terra e quando invece operava in quota.
Da notare che questo sistema è del tutto indipendente dalle attività dell’impianto eolico e non richiede alcuna interruzione di servizio o modifica alle procedure di funzionamento. Inoltre, emette uno spettro di suoni e luci molto ampio e sempre vario, così da sfavorire l’abitudine degli animali ai singoli disturbi con relativa perdita di efficacia.
Per approfondire le modalità e i risultati dei test, vi rimandiamo al link della pubblicazione: https://zslpublications.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/rse2.316




