Un drone appositamente configurato per il trasporto di organi ha consegnato con successo un polmone donato ad un paziente di 63 anni che è stato operato d’urgenza e ha avuto salva la vita.
La speciale operazione consegna via drone in situazioni di emergenza è avvenuta l’anno scorso nei cieli di Toronto, in Canada, tra il Toronto Western Hospital e il Toronto General Hospital (due centri che distano poco meno di 2 km l’uno dall’altro), e ha rappresentato il culmine di un lungo periodo di test, collegati al progetto guidato dal Toronto General Hospital Research Institute, che ha incluso oltre 400 voli di prova per un totale di oltre 50 ore di volo.
I risultati, resi noti solo ieri con la pubblicazione sul sito Science Robotics, hanno confermato che il trasporto via drone, specie nei casi di urgenza, permette di superare le difficoltà logistiche che possono colpire i sistemi tradizionali su gomma, ossia il traffico urbano nelle città o la carenza di collegamenti via terra efficienti nelle aree rurali, mantenendo al contempo gli alti standard di sicurezza e conservazione eventualmente richiesti dal tipo specifico di prodotto, come ad esempio gli organi umani destinati al trapianto.
Video: Drone per il trasporto di organi in Canada
Il drone utilizzato per l’operazione è stato un DJI M600 Pro (attualmente non più in produzione) modificato dal team di ricercatori rimuovendo il payload in dotazione e i piedi di atterraggio al fine di installare sotto al velivolo una scatola per il trasporto di polmoni appositamente progettata. Inoltre è stata in parte modificata l’elettronica per migliorare la connettività del drone e ridurre il più possibile il rischio che perdesse il segnale a causa di eventuali interferenze, e sono stati aggiunti un sistema con paracadute, camere, luci e tracker GPS per garantire la massima sicurezza al prezioso e delicatissimo carico trasportato.
