Lo scorso 24 gennaio, l’improvviso allarme per la presenza di un drone non autorizzato che volava a poca distanza dalle piste dell’aeroporto di Dublino aveva spinto le autorità dello scalo irlandese a sospendere con urgenza partenze ed arrivi, dirottando alcuni voli presso gli aeroporti di Belfast e Shannon, con disagi per migliaia di passeggeri.
Il 9 febbraio scorso, al termine delle indagini, la polizia della stazione di Garda dell’aeroporto di Dublino ha arrestato il cinquantenne Eric Brills, residente a Holywell Dale, ai sensi della sezione quattro del Criminal Justice Act 1984. L’accusa è quella di aver interferito illegalmente e intenzionalmente con il funzionamento delle strutture di navigazione aerea dell’aeroporto di Dublino, azionando un drone nell’area critica di 300 metri, atto che potrebbe interferire con la sicurezza degli aeromobili in volo.
Ricordiamo che in Irlanda è vietato volare coi droni entro un raggio di 5km dagli aeroporti.
Dopo il primo confronto in tribunale, avvenuto il giorno seguente e quindi venerdì 10 febbraio, il giudice ha acconsentito al rilascio su cauzione a particolari condizioni, in base alle quali Brills:
- non potrà far volare altri droni nel Paese;
- dovrà fornire il suo numero di telefono ed essere costantemente rintracciabile
- risiedere al suo attuale indirizzo
- consegnare il suo attuale passaporto e non fare richiesta di altri documenti per viaggiare.
È stata invece rigettata la richiesta dell’accusa relativa all’obbligo di firma una volta a settimana presso la stazione di polizia.
Nel corso dell’udienza, il detective Enda Ledwith ha detto alla corte che si tratta di un “caso complesso” e che era in attesa di ricevere ulteriori istruzioni dal procuratore. Ecco perché, in vista della prossima udienza prevista il 14 aprile, non sono da escludere ulteriori sviluppi a carico dell’accusato.




