Da Ford un brevetto per Droni-Starter per Automobili

Quante volte capita di salire in macchina, girare la chiave, e restare bloccati perché il motore non si avvia a causa della batteria scarica? Nella maggior parte dei casi si chiama un amico, un parente, o si spera nel buon samaritano di turno per collegare coi cavi elettrici la batteria di un’altra auto alla nostra, riuscendo ad avviare indirettamente il nostro motore. Inoltre, negli ultimi anni si sono diffusi delle batterie starter da tenere comodamente nel bagagliaio e da usare in caso di bisogno per avviare il motore dell’auto in totale autonomia.

Ford però si è spinta ancora più in là, immaginando addirittura un sistema di avvio di emergenza del motore dell’auto che sfrutta i droni. Con un brevetto (visionabile qui) inviato nell’ormai lontano 2017 ma pubblicato soltanto qualche giorno fa, la nota casa automobilistica americana ha immaginato un sistema con computer programmato per azionare uno o più droni in grado di collegarsi elettricamente tra loro e poi alla batteria scarica dell’automobile in questione, fornendo l’energia elettrica necessaria all’avvio rapido del veicolo.

Perché più di un drone?

Il fatto che i droni richiesti per la missione possano essere più di uno dipende dalla quantità di carica elettrica della batteria del singolo velivolo, un ambito nel quale dal 2017 sono stati compiuti comunque molti progressi tecnologici, al punto che oggi per svolgere il compito potrebbero bastare anche solo 1 o 2 droni.

Ad ogni modo Ford ha immaginato anche una situazione diversa, in cui il drone svolge solo come mezzo di trasporto per consegnare, all’automobilista rimasto bloccato in strada, una power bank carica e abbastanza potente da usare per l’avvio del motore.

Rispetto a questa idea di Ford bisogna sottolineare due aspetti:

  • il primo è legato alla distanza temporale del brevetto con la tecnologia più recente. Come detto, Ford ha inviato la documentazione nel 2017 ed è chiaro che le idee contenute nel file scontano un divario tecnologico di circa 6 anni, che nel caso dei droni sono peraltro ancora più significativi;
  • il secondo, che sarà apparso evidente a molti, è che non è certo necessario un drone per avere una batteria aggiuntiva con cui avviare il motore della propria auto. È chiaro che molte ipotesi di uso dei droni non offrono concreti vantaggi nella realtà rispetto alle alternative più “tradizionali” e già oggi esistenti. Come molte altre applicazioni dei droni rimaste solo ipotetiche, c’è un motivo se anche questa non ha visto la luce. Resta però di primaria importanza la grande considerazione nella quale Ford tiene i droni, un interesse confermato una volta di più da questo “curioso” brevetto e che, come i precedenti casi (ad esempio il brevetto sul sistema di droni per le consegne che escono dai furgoni, di cui vi abbiamo parlato qui), ci lascia la fondata speranza che prima o poi nel settore droni potremmo vedere un’innovazione pensata proprio da Ford.
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