Certificatevi l’un l’altro come ENAC fa con voi

Basta con l’assurda caccia alle streghe di chi va in cerca di filmati online che mostrerebbero operazioni Sapr fuori norma.
La comunità dei droni dovrebbe fare come i costruttori amatoriali di  aerei, che hanno stretto un accordo con Enac per essere loro stessi a sorvegliare sull’operato di chi costruisce e vola.  E nessuno sgarra.

Il tormentone più insopportabile del settore droni italiano è la sistematica ricerca, e poi pubblicazione, con annesso processo e condanna immediata, di video realizzati con Sapr in zone o situazioni tali da far pensare a una violazione del regolamento.
Fenomeno che finisce per diventare una guerra fratricida tra appassionati e operatori, tra benpensanti e talebani delle normative.
Vi avverto: siccome se non si sperimenta non si progredisce, in questa rubrica porrò sempre questioni antipatiche e rivoluzionarie, sia perché sono giamburrasca di nascita, sia perché non sono politicamente corretto, e infine perché – abbiate pazienza – dopo tanti anni in aviazione, ho visto cose che voi unmanned… (per citare Blade Runner), e non sopporto più chi trasforma il facile in difficile usando l’inutile.

Parliamo del sorvolo di persone, vietatissimo quanto spesso inevitabile per fatturare e castrante per le operazioni. Eppure: la statistica dice che gli incidenti avvengono ormai con una cadenza ben superiore a uno ogni milione di ore, dunque come per l’aviazione maggiore; e anche che aeromobili non certificati ma di costruzione amatoriale sorvolano città e strade.
Sono quelli realizzati secondo la Circolare Nav15F e seguiti nella loro realizzazione dal Club Aviazione Popolare o dall’Enac direttamente.
Ebbene: il CAP è un’associazione di costruttori amatori che al suo interno ha alcune competenze incarnate negli Ispettori di Sorveglianza Tecnica, i quali diventano coloro che aiutano i costruttori ad arrivare in fondo, ottenendo il permesso di volo.
Costoro controllano l’applicazione del buon senso e della regola d’arte con la quale un aeroplano deve essere costruito.
Sono periti o ingegneri, gente d’esperienza che sa che cosa sia una frenatura, una stabilità, una corrente di scarica o una saldatura.
Non dei geni assoluti ma persone affidabili e autorevoli. Semplicemente il Club Aviazione Popolare così come altre organizzazioni similari hanno stipulato con Enac un contratto e segue direttive ben precise senza sgarrare.

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nella foto Sergio Barlocchetti

E allora ci si chiede: ma non si potrebbe fare nello stesso modo, cosicché Fiapr, Assorpas e compagnia bella possano ottenere una delega per sorvegliare la costruzione di SAPR al di sotto di una certa complicazione (magari non immediatamente un VTOL-BVLOS), che sarebbero poi automaticamente rispondenti a linee guida progettuali tali da poterli usare con più libertà?
Non dico sulla folla (giammai, andiamo per gradi…), ma almeno elimineremmo subito gran parte di quelle ridicole operazioni critiche e definiremmo dei parametri guida per progettare decentemente un Sapr.
E daremmo un senso utile alle associazioni e un servizio ai soci che desiderano imparare una tecnologia molto interessante. La proposta è lanciata.


Articolo pubblicato sul numero 21 di Dronezine magazine a firma di Sergio Barlocchetti, pilota e giornalista aerospaziale.
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è una rubrica pubblicata sui numeri cartacei e digitali di DronEzine magazine disponibile nelle principali edicole nazionali, per gli abbonati, e talvolta anche nelle edizioni digitali scaricabili gratuitamente.

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