Portogallo, volare legalmente in zona Rossa con un drone

Oramai in tutti i paesi europei aderenti ad EASA sono in vigore i regolamenti europei che normano il volo con i droni, sia esso svolto per motivi professionali o anche solo per finalità ludico ricreative.

In molti stati europei per l’appunto, la decisione ultima della gestione delle zone geografiche UAS (questo il termine tecnico corretto per indicare zone nella quali il sorvolo con i droni è ammesso, limitato o completamente vietato) spetta alle rispettive autorithy nazionali.

In Italia le zone rosse, indicate sul portale d-flight.it indicano dove e come sia vietato o consentito solo su autorizzazione, il volo con i droni.
Anche in Portogallo sussistono le stesse modalità operative.

Vogliamo qui di seguito riportare integralmente una esperienza di un nostro affezionato lettore e abbonato, che ha voluto seguire la normativa alla lettere, in questo caso osservare i parametri stabiliti dalla AAN (Autoridade Aeronautica Nacional, per effettuare qualche video e qualche foto con il suo fedele DJI Mavic 3 Classic.
Ma non vogliamo rubarvi altro tempo e vi lasciamo al suo racconto.


di Paolo Bellini

Voglio raccontarvi quanto accadutomi nel mese di luglio in occasione di una vacanza in Portogallo dal 4 al 12 luglio.
Innanzitutto anche li vedo le zone permesse e quelle no ma soprattutto apprendo che per poter filmare anche in zone permesse è necessaria una autorizzazione di AAN (Autoridade Aeronautica Nacional, ente equivalente al nostro Enac).
Molto bene, mi registro al sito ufficiale https://aerialimages.aan.pt/checklogin

immagine di check login

Dopo aver inserito dati anagrafici e fornito il documento di identità firmato digitalmente ricevo la mail di conferma per l’inserimento delle richieste di volo.

Una volta eseguito l’accesso si apre sulla sinistra un menù dove inserire tutti i dati relativi al pilota, al drone, all’assicurazione e soprattutto in ultimo, su “Areas” le zone in cui si intende volare, interdette al volo oppure no. In definitiva anche qui vale il principio che “si può volare ovunque purché autorizzati”.

 

immagine di rpas

 

In base alla programmazione delle mie vacanze decido di chiedere l’autorizzazione per quattro operazioni di volo: una su Lisbona in zona delimitata permessa, una su Perniche zona permessa, una su Nazaré zona delimitata permessa ed una su Nazaré zona vietata.

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Aprendo il menù “Areas” per inserire una richiesta bisogna indicare parecchie cose tra cui:
Località
Periodo di volo
Orario di volo
Finalità delle operazioni
Modello del drone (RPA)
Assicurazione
Licenza di volo (ANEXOS)

immagine di aree geo

E’ importante comprendere che la delimitazione delle zone, specialmente quelle vietate deve essere fatta con riferimenti ad una strada, ad una poligonale od un cerchio: in tal caso bisogna delimitare su mappa esattamente dove si intende effettuare le operazioni di volo.

Una volta acquisita la domanda non rimane che attendere: delle mie quattro richieste tre sono state accettate e solo una respinta, quella su Lisbona, tra l’altro in zona “permessa”.

Viene anche generato un file con estensione “klm” che caricato su google-earth evidenzia la zona richiesta evidenziata sotto.
immagine di spec area

La sorpresa è stata che mi è stata autorizzata quella in zona rossa!!

immagine di zona rossa 2 portogallo

Ma il motivo del racconto non è tanto in questo ma in quel che viene dopo.

Infatti mentre effettuo un o dei miei primi voli, in tempi e zone autorizzati, mi si avvicina un gentile signore in borghese mostrandomi il distintivo della Polizia.

Immediatamente mi dice che li non si può volare perché zona interdetta (era ben informato) ma io gli mostro subito l’autorizzazione dell’ AAN ottenuta dall’applicazione e mi “prega” di mostrare la stessa alla vicina Capitaneria di Porto.

Faccio scendere immediatamente il drone e mi reco alla Capitaneria di Porto.
Alla Capitaneria sono un po’ interdetti, mi chiedono di mandare loro tutto per mail e di aspettare una loro risposta.
Anche qui faccio come indicato.

Dopo un’oretta mi arriva una bella lettera in portoghese che di fatto ratifica l’autorizzazione dell’ AAN: sono autorizzato esattamente nei luoghi e nei tempi di cui alla precedente autorizzazione.
Per maggiore sicurezza mi rivolgo all’ufficiale della Capitaneria di Porto ma mi liquida con un cortese “Ok YOU CAN FLY!”.

Tutto bene quel che finisce bene e comunque un ente locale al massimo non poteva che ratificare quello che l’aviazione aveva autorizzato.
Forse avrei fatto bene a mostrare in anticipo le autorizzazioni alla Polizia ma mi ha fermato il dubbio di ricevere un rifiuto da parte di personale non informato.

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